giovedì, novembre 30, 2006

Prima volevo cambiare il mondo, ora mi basta uscire dalla stanza senza perdere la dignità


Spero di avere "quotato" correttamente la frase... la pronuncia Justin Bond in "Shortbus", e già la sua era una citazione. Ora, come nel telefono senza fili, citare una citazione può portare a qualche piccola variazione, ma il senso vi assicuro era questo (e i miei compagni di visione potranno sostenermi), e lo trovo quanto mai pertinente in questa sede di post colmi di disillusioni, almeno gli ultimi tre (salvando quello di Carlo). Che tra l'altro coincidono col mio invecchiamento tardo-adolescenziale, o pre-rigor-mortis, fate vobis. Tutto il mondo si è ingrigito nell'animo, o sono io che vedo tutto nero improvvisamente? O forse è solo che si sta avvicinando il Natale, e mentre gli altri si fingono più buoni noi continuiamo imperterriti a rodere la triste realtà col dente avvelenato? Sia quel che sia, com'è ovvio mi unisco (da bravo basso che si sta ributtando sotto i riflettori) al coro di Fab e Fla, prefiche del lavoro desolato, sentendomi com'è naturale particolarmente vicino al primo, con cui condivido la schiavitù sotto lo stesso marchio, nonché un desolante armadietto metallico in cui riporre i nulli averi durante le ore lavorative.
Cosa dire... gli studi umanistici forse non danno solo quel tocco di "fancazzista ma sveglio" che Fla postula nella sua teoria (ma si dice "postula"? non suona troppo come l'animula vagula blandula di adrianea memoria?). Forse c'è dell'altro... il fancazzista ma sveglio sa trovare il modo di rendere più leggero anche il lavoro più pesante ironizzandoci sopra; nel problem solving è quasi imbattibile, avendo passato tutti gli anni dell'università a far quadrare i cerchi e ad arrampicarsi su monti Rushmore di specchi per brillare a un esame o semplicemente per farsi ricevere da un professore; è pieno di interessi, per cui con tutti i colleghi trova qualcosa di cui parlare, favorendo la collaborazione anche quando si trova a lavorare in un campo minato sorvolato da avvoltoi; nel momento dell'inevitabile conflitto, anzichè grugnire improperi contro l'avversario può argomentare sul proprio operato, riuscendo il più delle volte a difendersi brillantemente dalle accuse; ha uno spirito da zelig fuori dal comune, come brillantemente dimostrano Flavia nel suo trasformismo da Lelly Kelly ad Alfred Mengele, o Fabri che si tramuta in hi-intenditore-fi, o anch'io che da raffinata signora quale sono mi irrozzisco per avere a che fare coi corrieri, coi quali entro il mese mi aspetto di concorrere nella tradizionale Gara di Sputi Natalizia.

OK, ho peggiorato la situazione. Visto che valiamo così tanto perchè stamo a fa gli schiavi? e pe no stipendio da fame, poi? Sigh... La verità è che lo sconforto a momenti prende anche me, che cerco di zompettare facendo Pollyanna per impedirmi di fare Cassandra e correre urlando sciagure prima di sfrittellarmi sulla colonna zeppa di magliette di Winnie Merda. Ma, tornando alla citazione... ormai mi basta attraversare le molteplici stanze di Felt senza perdere la dignità. Per cambiare il mondo c'è stato tempo, e non l'ho sfruttato.

Per passare a toni più leggeri... benvenuto alfine a Carlo, che ci ha deliziato con la sua storia ricca di humour britannico e pantomima pontina. Attendiamo invece con ansia il racconto dettagliato della nostra Flaviance Nightingetti alle prese col commercio benefico (a quanto pare non per la salute). E poi pensavo, rileggendo le nostre ultime esperienze... ma perchè andare così lontano, a Santi, Martiri e Calzari? Perchè incaponirsi a trovare soggetti astrusi e che ci costerebbero anni di ricerche (o preziose ore per inventare fandonie), quando i nostri racconti di vita vissuta sono così gustosamente letterari? Non potremmo sfondare nell'editoria col nostro blog, con opportune modifiche romanzesche, ovvero il solito mix di erotismo e spiritualità? io vedo di darmi una svegliata col sesso, qualcuno pensi ai dettagli della sua imminente conversione al brahamanesimo... fancazzisti ma svegli, uniamoci!!!

Da Miss Scarlett a Mandy Kelly


Topi adorati!
Ho appena finito di scorrere tutti gli ultimi post e non sono rimasta insensibile al grido di dolore di Fab, su cosa ci fa uno storico delle religioni alla cassa di Feltrinelli. Ebbene, mi associo a questo coro di alti lai...e aggiungo: per la stessa ragione per la quale una laureata in storia si ritrova a fingersi Mandy Kelly, operaia di una fabbrica di altoparlanti di Leeds durante un esercitazione legale simulata....Ah! speravo in un po' più di glamour, il vestitino rosso di miss Scarlett che avevo comprato al charity shop mi stava a pennello (nella tasca ho trovato una vecchia dentiera ma, tolta quella, era come nuovo). Diciamoci la verità: quando i nostri datori di lavoro ci dicono che apprezzano la nostra base umanistica in realtà intendono "so che non sai fare un cazzo, ma tanto siccome devo comunque perdere tempo a insegnarti il mestiere, almeno so in partenza che non sei cretino". Ora, detto tra noi, si tratta di una fiducia mal riposta...il mio cervello collassa di fronte alla più semplice operazione aritmetica o al cassetto della carta della fotocopiatrice! Nonostante questo ho tenuto alta la reputazione di noi pargoli de "La Sapienza", mi sono immedesimata nel ruolo e il giorno dopo sono stata promossa e sono diventata Alfred, Manager della suddetta ditta di altoparlanti, colpevole di aver condannato i suoi operai ad un futuro di disoccupazione e sordità. Per cui, almeno nella finzione delle esercitazioni legali, c'è una grande mobilità sociale! Il 13 dicembre sarò convocata di nuovo, chi sarò stavolta?
Vi lascio cari, almeno per il momento, vado a fare la volontaria al charity shop. Un giorno vi racconterò di come ci sono finita e delle mie nuove rocambolesche avventure. Il post si intitolerà qualcosa come "Il giorno in cui Flavia G. fece la sua prima mattinata di volontariato alla Oxfam e si ritrovò a mandare avanti il negozio da sola perchè il suo capo ebbe un ictus mentre insieme aprivano la cassa". Grasse risate!

mercoledì, novembre 29, 2006

the eye


signori e signore,

ma soprattutto signore, fra meno di due settimane torno a roma. il che tutto sommato vuol dire che e' passato solo poco piu' della meta' del tempo che dovrei stare qui, perdonerete dunque tanto ritardo nello scrivervi, ma molte cose si sono messe tra me e gli schermi. non ultima la presenza continua delle bibliotecarie al mio fianco e di altri utenti che vorrebbero fare ricerche bibliografiche mentre io racconto gli affari miei. vorrete perdonare anche che per la fretta di registrarmi potrebbe apparire korokoropollon e non carlo, irgendwo. vorrete perdonare altresi' questi fastidiosi apostrofetti che spuntano un po' ovun'que ma sos'tituiscono gli ac'cent'i in questo paese, aggiungendosi assieme al bide' (e scriviamolo con l'apostrofetto pure lui, cristo) nella lista dei desiderata di perfida albione.
immagino che sarete curiosi di sapere - oltre al fatto che in realta' posseggo piu' vuemmea' che emmeppitre' - che vivo in una casa. e che questa casa la possette tale signora josephine, gia' giuseppina, nata a palma campania, near neaples, e che parla piu' inglese che italiano. josephine e' sposata da 50 anni con ron, englishman, un po' sordo e con un occhio che fissa sempre il suo piede sinistro (suo di ron). ron e josephine mi hanno mostrato l'altroieri le fotografie di lady diana che stringe la mano a josephine. altre foto della beneamata lady fanno bella mostra di se' sulle pareti (rosa) della casa, a fianco a piatti decorati con scene di ricamo infantile in rilievo e foto di parenti e cani che sormontano soprammobili quali vasi canopi in forma di cane o gatto. qui e li' fiori secchi, copie del daily mail e il cane, tj (t[...] il nome del predecessore, j[unior] suppongo). Il predecessore di tj infatti e' sepolto da qualche parte in giardino.
ieri mattina ron scende mentre faccio colazione, ha una faccia strana. infatti gli manca l'occhio sinistro, quello che guardava il piede.
me lo mostra avvolto in un fazzoletto di carta, poco dopo, spiegandomi che l'originale l'ha perso ad agosto - do you see that green pot over there, in the garden (e io, l'ingenuo, credevo che volesse dirmi che vi fosse stato inumato il cane)- mentre spostava un vaso per fare spazio a un barbeque, che immagino sia stato rimandato: non ho avuto la forza di chiedere, mi stavo gia' reggendo alla sedia mentre la vista mi si offuscava e dopo che lo stomaco si era gia' ripegato a coccarda natalizia mentre mi spiegava che sollevando il vaso si e' portato via mezzo occhio con una canna che c'era infilata dentro. si poteva salvare la meta' rimasta, ma poi e' sopravvenuta un'infezione e poi mi sono steso sul letto e non ci ho pensato piu'. e ora la barzelletta dottore quando bevo il caffe' sento una fitta all'occhio sinistro - ha provato a togliere il cucchiaino? non mi fa ridere piu'.
chissis

il capitalismo non paga...


Dopo 4 turni di lavoro espletato come cassiere da feltrinelli penso di aver raggiunto una maturità tale da poter trarre alcune conclusioni sulla mia vita, ma penso che anche voi allegri frequentatori del blog potrete usufruire delle mie complesse esperienze.
partiamo dallla domanda fondamentale: perchè il mio capo è soddisfatto del mio curriculum umanistico e poi mi mette a contare denaro su denaro immettendomi in un circolo vizioso dopo il quale comunque mancano varie centinaia di euro dal cassetto?
e poi mi chiedo: che cazzo ci faccio io in cassa? im media perdo anche le chiavi di casa e ogni volta che esco la domanda risuona persino dalle pareti del palazzo di fronte: dove ho messo il portafoglio?
ma soprattutto: perchè la mattina mi ritrovo a combattere con le fottute tesi appiccicate a wittemberg e il pomeriggio affronto centinaia di fottuti pargoli che comprano con la bava alla bocca l'ultimo gioco della play o di qualche altro demoniaco cazzullo senza senso?
ma perchè poi mi viene naturale interloquire con questi esseri come se io fossi l'essere umano più competente in campo di plug and play, lettori mp3- pronunciatelo come farebbe carlo- e persino compatibilità fra lettori e sistemi operativi?
insomma, che cosa abbiamo fatto delle nostre vite? e soprattutto come possiamo mettere a disposizione del capitalismo dilagante le nostre sopraffine conoscenze se il capitalismo ha la faccia di ragazzini che in prima battuta scioglieremmo nell'acido dopo una lunga settimana di torture?
dal sottofondo di viale giulio cesare lancio un allarme allarmato-come i dvd?-...e propongo di riunire le nostre forze per affrontare la realtà e rispettare e nostre discipline: la soluzione è bifronte.
1) sfruttiamo la storia passata per soggiogare le "masse credulone" tanto care a marghe e cla...
2) andiamo a vendere cocomeri in messico...
aspetto altre soluzioni mentre il bip della cassa mi richiama all'ordine e la mia coscenza si fonde con il pos delle carte di credito....accademici di tutto il web uniamoci!!!!!!!

giovedì, novembre 23, 2006

Imitare l'Imitatore Limitato?


Come in una serie televisiva, traggo spunto dal post precedente per creare uno spin-off e dare vita ad una nuova mirabolante impresa...
A dire il vero mi pare di averlo già proposto anni fa, ma il seme da me gettato cadde in terra e non diede frutto, come quelo di Onan.
Ora che il nero spettro della disoccupazione si è accanito su molti di noi ritento e sepro di avere miglior fortuna...
Si parlava dunque di Dan Brown e della sua operzione commerciale (perché di questo si tratta), volta ad estorcere a masse credulone e semi analfabete (se non completamente) del denaro. Il suo lavoro è stato in fondo quello di rimaneggiare una serie di teorie giudicate risibili fin dagli anni '60 (se non da prima, come quella sui Protocolli dei Savi di Sion), rubacchiare qualche idea che circolava nei testi pseudo-storici sul Graal (e ditemi come si può scrivere un libro di storia su un argomento del genere...), mescolare-non-agitare, metterci un'orgia, un freak e servire caldo, accompagnato dall'altisonante nome del genio vinciano.
Ora al di là della questione etica (se sia o meno giusto abusare di quella che la legge chiama "circonvenzione di incapace"), mi chiedo per quale motivo noi non si sia mai tentato di emularne le gesta e - soprattutto - i fini.
Insomma, voglio dire, non ci mancano né una fantasia contorta e in grado di escogitare misteriosi intrighi, né le conoscenze storiche (anche se le mie si arrestano al 1374: ma altri possono colmare il periodo che segue) per poter creare un trama pseudo qualcosa... Aggiungiamo l'esperienza di Max sugli scollacciati romanzi cortesi e le competenze legali di Marghe per evitare cause di plagio o denuncie varie... ed ecco che gli ingredienti ci sono tutti.
Per rendere il tutto ancora più complicato proporrei di scrivere un capitolo a testa: uno inizia e invia a una specie di mailing list; un altro prosegue e fa lo stesso, e così via. Sono certo che dopo un'iniziale fase di rodaggio, tutti cercheremo di arrivare a fine capitolo con una situazione spinossima che dovrà essere risolta dal successivo autore e questo darà al libro quella suspance necessaria a sfondare!
Lanciato il sasso, nascondo la mano e attendo che altri si preoccupino di proseguire l'opera. Come al solito, non è che posso fare tutto io.

Baci.

venerdì, novembre 17, 2006

Dolce in fondo in fondo.....


CARI!
Mi precipito a occuparmi dei miei doveri di postatrice, prima che Clatone getti a terra altri fichi e minacci di spargere sale su questo povero blog, conforto di noi esuli...Non ho dato mie notizie perchè impegnata a ripassare la mia deposizione e a procacciarmi altre bizzarre occupazioni retribuite (ma ancora non so con quale esito!). Ho anche fatto un briefing con i supervisori e con gli altri 2 testimoni: il Prof. Plum e il Reverendo Green, che si è guadagnato l'identificazione con il personaggio confessandomi di essere un "fan" dell'Opus Dei. Non sapevo che codesta organizzazione avesse un fanclub, possibile che organizzino anche dei festival della flagellazione nell'isola di White? Come potete immaginare, topi dilettissimi, una notizia del genere fornita casualmente durante un'amena pausa caffè nella sala del bigliardo rischia di creare un'inevitabile pausa raggelata nel fluire della conversazione, una persona istruita come me avrebbe senz'altro trovato qualcosa di intelligente da dire, una prospettiva storico-sociologica sull'attività dell'opus dei, una pertinente domanda sui rapporti dell'organizzazione con le gerarchie pontificie...ma alla vostra svampita miss Scarlett (che rischia così di retrocedere al ruolo di quella rincoglionita di mrs Peacock)non è venuto da dire altro che: "ah, e come avete reagito, tu e i tuoi accoliti, alla velenosa propaganda disfattista del Codice da Vinci?" proprio quello che volevo nella mia pausa caffè, riascoltare la posizione ufficiale di O.D. su ogni insulso snodo di quel libro di merda...ammetto che il mio sguardo si è posato per un'attimo sul candeliere...

Clatone il Censore

Dopo un salutare check-up (cfr. mio precedente post), eccomi di nuovo fra voi, assenteisti della rete, per deliziarvi con nuove importanti (?) considerazioni...
In primis mi giunge la notizia che il buon Carlo, di recente stabilitosi in terra di Albione (e già due ne strappò alla dolce Patria il paese della Sterlina), ha accettato l'invito a partecipare al Blog. E mi chiedo dunque dove egli sia, perché non abbia ancora lasciato la sua traccia binaria su queste pagine, perché non si palesi con la Grazia e l'Arguzia che gli sono propri. Per il momento non lo sospetterò di ingnave indolenza, ma riterrò (o farò finta di ritenere) che si debba ambientare nella locale comunità di studiosi e Queerini (che poi sepsso si identificano). Ma mi corre l'obbligo di informarlo - se mai leggerà queste righe - che i suoi Punti Principessa potrebbero subire un drastico ridimensionamento. E nessuno vorrebbe vedere un giovane della sua levatura ricominciare da capo (o quasi) la scalata verso la Reginitudine.
In secondo luogo devo segnalare con la matita rossa (che fa tanto professoressa del Liceo e dunque porta seco terrore e angoscia) la mancanza di commenti di Marghe e Fabri (quest'ultimo davvero censurabile, ché ritengo non abbia mai - Follia! - postato di sua mano). Non posso paventare loro la perdita di Punti Principessa, ma li pregherei di non sfidare il Consiglio dei Blogganti a cercare una pena equivalente: essi sanno che la crudeltà perversa non difetta ad alcuno di noi.
In terzo luogo devo censurare me stesso, Giangi e Max: troppo presi da eventi contingenti (come lavoro o ricerca di lavoro, dottorato o ricerca di dottorato) abbiamo forse tralasciato di aggiornare con frequenti sollazzamenti le pagine del nostro Blog a più mani. Sciagura a Noi se non si porrà al più presto un rimedio (cosa che da parte mia sto facendo e che quindi mi solleva dalla Maledizione dei Dodo).
Infine - ovviamente Dulcis in Fundo (che in questo caso potrebbe essere interpretata anche come: "Dolce, in fondo in fondo"!) - la Flavietta. Abbiamo lasciato Miss. Scarlett con la stilografica nella sala conferenze... Ma nessuno ha avuto cuore di informarci se l'accusa fosse stata formulata correttamete o se ci siano stati ulteriori sviluppi; io resto convinto che il colpevole sia sempre il Colonnello Mustard, con quel fare da maggiordono (che lo rende sospetto) ripulito (che lo rende antipatico), in combutta con Mrs. White, che della domestica non ha solo il fare ma anche il ruolo (e dunque è certamente colpevole secondo il manulae dell'Investigatore delle Giovani Marmotte).
Lanciati abbondantemente i miei strali di critica a tutti noi, posso ritenermi soddisfatto del mio lavoro di Censore: castigati i vostri costumi senza aver aggiunto nulla di mio, mi pare di essere in linea con la tradizione dell'ufficio che ho svolto e che - a Dio piacendo - svolgerò ancora e ancora e ancora, fino a quando la Vecchiaia mi concederà si di farlo con maggior autorevolezza ma toglierà peso alle mie parole che verrranno udite come i deliri di un vecchio barbogio.
Gaudeamus igitur, iuvenes dum sumus!

domenica, novembre 12, 2006

Der Reddito Mio - Corrieri Espiatori


Cari, Care e Carie,
eccomi di nuovo qui. Pieno di rimorso come una mamma poco amorevole che abbandona i propri figli al parco sotto la pioggia per tuffarsi nella cesta delle offerte della Rinascente, torno a voi ginocchioni e penitente, con indosso una Canossa sgualcita , pronto a farmi bersaglio delle vostre forchette Caudine. Si, vi abbandonai, è vero... ma è per voi che l'ho fatto, per il vostro bene... io vi procuro il pane da mettere in tavola, ho accettato che il mio padrone mi raddoppiasse i turni di lavoro per potervi offrire un domani migliore, mantengo il secondo lavoro lasciando che le adolescenti disadattate mi sevizino e si prendano gioco della mia incipiente calvizie... in un ritorno di crisi mistica ho ripreso a cantare lodi al Signore in un coro, sperando di essere toccato dalla Grazia, da una Graziella di passaggio o da Grazie al Cazzo, il pornodivo di turno... insomma, queste due settimane sono state per me un cataclisma, o un enteroclisma fate voi. Ho eoni di sonno arretrato e tonnellate di lavoro da sollevare, oltre a dovermi spremere le meningi cercando un'ispirazione coreografica che langue, il cui ormai esiguo filone devo anche sfruttare per il coro, a cui già mercoledi dovrò insegnare una coreografia (lavoro anche lì...)
Basta? è tutto? continuo la lamentatio? questa settimana non sono uscito manco una volta e domenica scorsa ho fatto di nuovo sesso dopo lunga astinenza, e manco m'è piaciuto. Tragedia. Sto pure diventando frigido.
Beh, insomma, tutto questo per comunicarvi il mio attuale stordimento. Forse alla mia prima busta paga da full time la vita mi sorriderà un po' di più, o forse mollerò tutto e andrò a fare il lustrascarpe a Samoa, dove magari la gente va scalza e non c'è da faticare troppo.... Nel frattempo, bisognoso di trovare qualcuno con cui prendermela, ho un nuovo capro espiatorio: il Corriere. Quando questi omini mi suonano e guardo i loro visini al videocitofono, mi viene voglia di fracassare lo schermo con la cornetta. Quando apro loro il cancello, magari sotto la pioggia, e alle 8 di mattina mi dicono che hanno 50 pacchi da consegnare, li incatenerei al suddetto cancello e li costringerei a nutrirsi della monnezza residua delle consegne del giorno prima. Vedo i loro furgoni carichi di merce, e prego ardentemente che i loro copertoni scivolino sul guano di viale Mazzini (che, per la cronaca, sembra più copioso degli anni precedenti), e li portino a fracassarsi contro la prima pensilina del bus. I have a dream... io, che come lo studente di piazza Tien An Men davanti al carro armato, mi piazzo in mezzo alla strada e impedisco a questi scellerati portatori di fatica di uscire financo dai propri depositi...

Miss Scarlett nella sala delle conferenze con la stilografica appuntita




Cari, la mia saga di desperate unwilling housewife continua, ma una notizia giunge a illuminare se pur per poco i miei tristi giorni...la settimana prossima avrò forse finalmente i miei primi 2 giorni di lavoro retribuito qui nella perfida albione! Aspettate a congratularvi fino a quando non vi dirò di cosa si tratta! dunque: per 2 giorni assisterò un team che prepara ispettori del lavoro e li educa alla difficile arte di interrogare testimoni e sospetti di qualche incresciosa violazione ai protocolli di sicurezza sul lavoro...tipo operaio che crolla da un ponteggio o impiegato affetto da legionella che starnutisce nelle condotte dell'aria condizionata vai a sapere...In questo breve stage gli aspiranti ispettori (o ispiranti espettori?) verranno esaminati su come conducono le loro indagini e come interrogano i testimoni, e la testimone chi altri sarebbe se non Flavietta vostra Miss Scarlett per un giorno? Non vedo l'ora di accendermi una sigaretta guardando impavida il mio aguzzino e alle sue proteste rispondere volpina "vuole arrestarmi per fumo?" alchè lui risponderà "si" e ci rivediamo al penitenziario di Birmhingam durante l'ora delle visite...

sabato, novembre 11, 2006

De Reditu Suo

Che filologica ironia...
(Per i meno avvezzi di voi alla letteratura tardo-antica e alle mie vicende personali, spiegherò subito che il titolo del mio post è lo stesso dell'operetta di Rutilio Namaziano su cui verteva la prova di Dottorato a Roma...)
Di ritorno dalla mia settimana friulana leggo l'appello disperato di una casalinga sua malgrado (Desperate Not-Willing-To-Be Housewife's Call? Se ne potrebbe trarre una serie poliziesca di successo? Giro la proposta a Mairiolina Invernizzi di Francia, ora Aguirre) e tosto mi adopro a palesarle la mia presenza.
Nei giorni scorsi, come ho detto, mi sono recato in giro per il Friuli e la Venezia-Giulia (in ottemperanza alle voglie secessionistiche degli indigeni tengo distinte la parte settentrionale, che si considera Italiana - Suo Malgrado - e reputa l'altra una fastidiosa escrescenza spuntata nelle proprie terre, e quella meridionale, che si reputa Italiana - Suo Malgrado senza Grado - e reputa l'altra un'irritante necessità della Storia) in cerca di fortuna. Non so se l'ho trovata, a dire il vero: ma avendo fatto un buono scritto e un soddisfacente orale mi sono tolto i dubbi che mi erano rimasti dalla mia performance romana. Oltre a ciò, come un geriatra, ho visitato anziani: parenti per lo più, o amici (antichi) di famiglia: essi, forse scambiandomi per Uno di Loro (etnologicamente parlando, non certo anagraficamente), hanno affogato il mio fegato in masse di burro fuso, polenta, frico (una specie di frittata di patate, con formaggio al posto delle uova, tenuta assieme da buro e olio), verdure cotte (con salse burrose) e altre colesteroliche amenità. Il tutto annaffiato sapientemente da rossi locali (che rifiutare pareva un'eresia).
Scrivo dunque queste poche righe per testimoniare della mia presenza, con la valigia pronta per un centro benessere in cui, oltre ad una sessione di flebo di sali minerali ed una lavanda gastrica, valuterò l'ipotesi di sostituire l'apparato circolatorio (che suppongo intasato come il Muro Torto un lunedì mattina di pioggia) e - in caso - sottopormi ad un nuovo trapianto di fegato (non so se il vino abbia intaccato l'organo che, come certo sapete, è una protesi della The Coca-Cola Company).

Baci sugnosi a tutti.

mercoledì, novembre 08, 2006

Ultimo avvertimento...



Regà!!!!

Questa orrebonda immagine intende scuotervi dall'ingiustificato torpore che da giorni regna su questo blog...mi aspetto maggiore collaborazione! Non fosse altro perchè IO ho passato 3 giorni in mistica comunione con il pc, spesi nell'inutile stesura di inutili curriculum, a scrivere appelli accorati, a tradurre in inglese il mio progetto di dottorato...tutto questo senza nemmeno un post che rallegrasse le mie ore di angoscia! Domani ho un colloquio con una che recluta gente per 2 giorni di esercitazioni legali simulate...ancora non ho idea di cosa vogliano farci fare...spero solo di non dovermi fingere morta sdraiata in terra dentro ad una sagoma disegnata col gesso. Questo per dire. Stavo anche pensando, e mi rivolgo in particolare a Geena, in qualità di sacerdotessa somma e custode delle leve di manovra di questo blog negletto, non si può attrezzare uno spazietto dove inviare foto? io ne ho varie vostre che ancora non avete visto, e poi potrei metterne altre, e voi pure! Ma che ve lo dico a fare...scioperati che non siete altro...

domenica, novembre 05, 2006



Momento simpatia!

venerdì, novembre 03, 2006

De Circuitu Ovorum Permixtorum Decoctorumque (Fenomenologia dell'Omelette)

Una recente scoperta - stranamente poco nota nel mondo degli studiosi - è il breve testo che trascrivo di seguito: non saprei dire se l'autore sia davvero Mr. Cic. o un anonimo epigono, ma l'argomento è di scottante attualità.
Or'è poco, o Attico, che mi trovai nella villa di Tuscolo con Flavia e Jayan, i quali erano infatti venuti a ritemprare lo spirito dalle esplorazioni dell'isola oltre Gallia (ed essi confermano quanto sia arduo anche il solo il progetto di una conquista). Dopo che avemmo parlato di cose gravi ed importanti, rivolgemmo la nostra discussione su una questione apparentemente minuta: se sia possibile, in una conversazione, "rigirare la frittata" a piacimento oppure no (come ebbe a scoprire Carneade, che per la sua abile facondia fu cacciato dall'Urbe).
Flavia era dunque accusata di utilizzare questo artificio appreso dai Greci per evitare sovente le accuse rivoltele e Jayan le obiettava una mancanza di perizia, dato che - quando compiva il rigiramento - la "frittata" (per così dire) era già bruciata dalla sua parte: come gli Dei infatti si accorgono dei sacrifici che noi compiamo dal fumo che sale al cielo, lo stesso fumo denuncia l'argomento che si vorrebbe celare. A queste parole, Flavia rispose: "Per Ercole, le mie "frittate" (continuerò a chiamarle così) sono dorate e croccanti!" "Ma questo conferma ciò che ho appena detto - la incalzò Jayan - ovvero che tu ti servi di una pratica di tal sorta e male: da quando le frittate che mangiamo sono croccanti?" "Sia pure - disse Flavia - ma anche così, cosa c'è di male? "Rigirare" è solo un metodo per portare alla luce il lato segreto, dimenticato magari, di una discussione!". Contenta del suo argomentare, si attendeva lodi ed applausi, per aver applicato il procedimento che le si condannava mentre era condannato. Senza scomporsi, Jayan le fece notare con garbo che, come accade ad una cuoca inesperta che rigirando la frittatta faccia schizzare l'olio bollente dalla pentola, potrebbe un giorno restare bruciata; io nel frattempo mi permisi di appuntare che quello che lei e la sua scuola definivano come lato nascosto di una discussione non fosse altro che una invenzione. "Ma proprio questo - rispose Flavia - dimostra che non di una tecnica da fanciulli stiamo discutendo, ma di un'arte in cui entrano in gioco diverse abilità. E correre il rischio di bruciarsi è naturale, e - infatti - lo dimostra il nome stesso: si può dire che per fare una frittata qualche uovo bisogna pur romperlo!". Fu a questo punto che Jayan propose di considerare la faccenda da un punto di vista diverso: "Le frittate, quelle vere, - disse - non dovrebbero essere tanto girate quanto lanciate in aria: questo permette all'alimento di contenere in sé stesso il ripieno e divenire così, superata la dualità che è insita nei lati - un insieme. Allo stesso modo in una discussione lo scopo deve essere quello di raggiungere una soluzione e non meramente una esposizione delle due opposte argomentazioni!"
"Mi pare tu abbia ragione" dissi io "e credo che l'argomento sia concluso. Andiamo a riposare dunque e domani ci recheremo a Roma".
Lasciati i miei ospiti, mi trovai nel mio cubiculo a riflettere e mi accorsi che (dando ragione a Jayan) avevo implicitamente negato la conclusione che approvavo: non si era infatti raggiunta una via intermedia - come di solito mi propongo di fare nelle azioni della vita pubblica e nei miei scritti sulla filosofia - ma era stata approvata una delle due tesi contrapposte. Ti scrivo pertanto, amico carissimo, perché tu possa con la tua saggezza confortarmi o illuminarmi.
Vale atque uale.
Dopo ciò, perché voi non pensiate che io sia eccessivamente serio, vi linko un geniale filmatino:
Basia

giovedì, novembre 02, 2006

Accademici senza una lira unitevi!


Cari topi!
Come rimpiango il dolce tepore di marana capitolina adesso che nella frigida Albione le massime sfiorano appena i 10 gradi! Mi sono astenuta dallo scrivere altri post per non riempire del mio flaviocentrismo questo spazio già affollato di ego ipertrofici. E per non intristirvi con la mia odissea di accademica senza una lira, costretta a bussare di porta in porta con un miserello curriculum tra le mainine intirizzite...ecco, già mi vengono gli occhi lucidi! A presto cari, vado a cercare nell'immondizia vecchie cassette della frutta per scaldarmi..