mercoledì, dicembre 31, 2008

il 2008 è quasi finito.... deo gratia.

giusto per rompere i coglioni a claudio e alle sue preziose statistiche.
ecco a voi l'ultimo post dell'anno (per ora).
buon anno a tutti e un bacio grande

Un momento di riflessione

Bisogna dire quest'anno ci siamo dati da fare... Ma fino a un certo punto!
Congratulazioni a tutti per aver superato i 100 post annuali (103, per l'esattezza, una media di due a settimana), con aumento del 46% rispetto all'anno precedente (che in tempo di crisi significa molto). Si deve però notare la misteriosa flessione del periodo settembre-novembre: 17 post contro i 33 dell'anno precedente, con una caduta a picco del 49%! Insomma, mentre lo scorso anno i mesi autunnali ci avevano visto attivissimi, quest'anno è stata la primavera (elettorale) a furoreggiare.
Dall'inizio del blog, in totale, sono stati postati 223 discussioni: l'ambito titolo di Master Spammer è, a pari merito, di Gino e Flavia (47 post a capoccia); seguono Max (45), io (32), Faber (27), Marghe (10) e - fanalino di coda - Carlo (8), che verrà sanzionato nel modo che i contribuitori stessi decideranno. All'appello mancano 8 discussioni: una è di Geena Lovejoy, le altre non lo so.
Baci Statistici e buon Anno

Join the Heroes!!!!


Questa notizia di Repubblica (quindi, possiamo dire, una fonte TUTTO SOMMATO attendibile, anche se evidentemente in carenza di articoli per le sue 200 pagg. quotidiane di fuffa) me l'ha segnalata mio fratello. Beh, cari, attrezziamoci, diventiamo un gruppo di supereroi regolarmente iscritto all'albo, e cerchiamo di ripristinare gli equilibri in questa città ormai in mano alla destra!!!


http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/esteri/supereroi-vita-reale/supereroi-vita-reale/supereroi-vita-reale.html?ref=hpspr1

http://www.worldsuperheroregistry.com/

Ne parliamo stasera.

Buon Anno

P.S. Gli Happy Few non sarebbe un bel nome per un supergruppo di classe, con succursale a Leamington Spa?

mercoledì, dicembre 24, 2008

Babbo Natale non è più solo nei cieli del Nord....


Lee Scoresby solcava la nebbia argentata del mattino nei celi del nord con la sua aereomobile. Avevano lasciato Lyra e i gyziani per tenere fede all'impegno di aiutare il Pancione Rosso a consegnare i pacchi natalizi (cfr. foto). Improvvisamente lo scafo si incaglio contro la cima di un alto abete, decorato dai popoli della lapponia, facendo rovesciare l'aeronave/ aerostatomobile. Il daimon-lepre di Lee, Hester, imprecò:
- Porca puzzola, Lee, è l'ultima volta che aiutiamo quel ciccione!
E disincagliato il velivolo dai rami, ripartirono. Ma non avevano notato un foglio, scivolato dalla tasca interna di Lee, un foglio importantissimo, giacché qualcuno vi aveva annotato 31 verità immortali, dolorosamente distillate da ogni anno della sua vita.


1. Credo di aver sprecato almeno i primi 4 anni della mia vita senza capire nulla; successivamente, fino a 10 anni credo di essermi occupato di quisquilie, nonostante mi applicassi anche in varie materie di studio e in attività artistiche di vario genere.

2. Appoggiare i piedi con le scarpe contro il muro è scarsamente consigliato se si vuole avere una vita di relazione tranquilla con i propri familiari adulti. Alla lunga, anche appoggiarci i calzini lo è. Insieme a strappare la carta da parati sotto la finestra, mettendo al vivo il cemento dei muri.

3. Mimare i comportamenti dell’intruso più piccolo che cerca di occupare il tuo posto in famiglia non è molto utile. Meglio ottimizzare i tempi sviluppando talenti come scrittura precoce e disegno, che lui non sarà mai in grado di eguagliare.

4. Le scarpe ortopediche sono brutte. Mantenere un aspetto preciso e ordinato per distinguersi da quell’altro.

5. Anche gli occhiali di plastica bianca che mettono ai bambini e che gli fanno venire lo sguardo vacuo e bovino.

6. Saper scrivere e disegnare, giocare con le tue amichette, odiare il calcio, non è sempre un buon viatico a scuola. È un mondo di maschi.

7. Mi fa paura anche solo l’idea della vita in caserma. Sarà stata colpa del film Soldati. 365 giorni all’alba, uscito quando ero piccolo.

8. Il conformismo borghese e yuppie degli anni Ottanta ispira una sordida fascinazione.

9. Anche le giacche pied-de-poule destrutturate ma con le spalline imbottite da giocatore di rugby, e in generale tutti gli abiti informi di quel periodo.

10. Mi piacciono gli uomini. Una volta conquistata questa certezza, direi che tutto il sapere universale mi si squaderna dinanzi (cfr. n. 22).

11. Beh, un anno di vacanza forse me lo sarò preso, dopo che in 10 anni avevo già risolto tanti problemi cruciali della Vita dell’Uomo. Comunque, ricordarsi sempre di voler bene alle maestre, anche se ormai sono alle medie.

12. Bisogna avere un istinto mimetico molto forte per sopravvivere in un ambiente ostile, specie quando la pubertà impetuosa spinge gli altri in direzione opposta e contraria alla tua.

13. Non sempre la pubertà è accompagnata dalla manifestazione di poteri mutanti. O forse i miei si sono manifestati e io non me ne sono accorto. O forse non c’è ancora stata l’eclissi propizia.

14. La sindrome di Stoccolma è la chiave per spiegare molte più dinamiche interpersonali o relazioni di gruppo (nel caso specifico, relazioni classe-insegnante) di quanto non si pensi.

15. Nel furgoncino di un prete si possono stipare anche venti ragazzini in campo scuola a sprezzo di qualsiasi legge.

16. Mai fidarsi delle commesse che ti consigliano una cravatta assurda su un vestito classico “per sdrammatizzarlo”. Il risultato è che sdrammatizzi talmente tanto da diventare ridicolo.

17. E poi ti stai comprando un vestito, che diamine! mica ti hanno detto che hai il cancro.

18. La cosa più triste e stupida da festeggiare è il capodanno. Ridursi in coma etilico non aiuta.

19. Uno dei modi migliori per avere un rimorso imperituro è cedere ai ricatti moral/sentimentali della mamma apprensiva. Forse secondo a prendere i voti in giovane età, per poi magari spretarsi sui quaranta-cinquant’anni, vizzo come una prugna Sunsweet. Sai che rosicata.

20. In amore vince chi fugge. Tutto, in questi casi, si decide in un battito di ciglia. È un principio di fisica elementare, quello di azione e reazione, o piuttosto una specie di principio di indeterminazione di Eisenberg?

21. Alcune persone fuggono così velocemente da riuscire a sottrarsi all’attrazione del nostro campo gravitazionale per lanciarsi nello spazio profondo.

22. La maggior parte dei gay passano la maggior parte del tempo a rivivere la storia della loro omosessualità. Molti ne hanno ben donde, altri hanno subito un blocco dello sviluppo cerebrale.

23. Il fatto che si possa festeggiare il Giubileo dei Motociclisti prova che non viviamo nel mondo reale.

24. «La religione cristiana è un errore molto potente e persuasivo, tutto qua» (Ph. Pullman, Il Cannocchiale d’Ambra – presto su questi schermi, se il Sant’Uffizio non interviene).

25. Esiste una termodinamica degli affetti, amicizia amore etc.. In condizioni naturali, la dispersione progressiva del calore porta inevitabilmente al raffreddamento. Il riscaldamento deve essere mantenuto costante artificialmente.

26. Le righe sono come una droga. Una volta che hai comprato una sola maglietta a righe, comincerai a non poter stare senza, e a volerne sempre di più, di colori sempre più improbabili.

27. È vero, la felicità o infelicità dipendono per lo più da uno stato mentale. Ma spesso la felicità è basata sulla volontaria miopia più che sull’ottimismo.

28. A nessun essere umano si può richiedere di restare coerente con se stesso. Per il solo fatto di essere vive, le persone non solo cambiano continuamente mentalità, ma tendono a dimenticare, o a ostentare che non ricordano, di aver detto e pensato e fatto esattamente l’opposto di quello che fanno in un preciso istante.

29. Non esiste cosa talmente brutta che non possa andare di moda. E ritornare di moda per effetto di un qualche recupero “ironico”.
Qui mi permetto di inserire come bonus una verità universale: anno bisesto anno funesto. Se non ci credete ne citerò uno solo: 2008.

30. Moglie/ marito e buoi dei paesi tuoi. A meno che non sia praticabile l’opzione trasferimento. Questo vale anche quando il fidanzato abita nella stessa città, ma in zona distante (nel qual caso deve essere praticabile l’opzione pernotto a costo zero).

31. Le minestre riscaldate non sono mai buone. Questo vale anche per il pane e la carne (se avanza l’arrosto, meglio mangiarlo freddo), e massime per la pasta. Ma ancor di più per i fidanzati.
Pare che vi fosse una verità ulteriore, emersa alla coscienza una sera in un pub non così fumoso, durante una conversazione con il misterioso Tigrotto. Ma l'alcool, somministrato in ampie dosi dal Tigrotto stesso, inghiottì quella rivelazione improvvisa.
Buon Natale, e come mi piace citare sempre, Che Dio Ci Benedica Tutti (tranne Joseph R.)!
Baci a tutti, specie a Gino, schiavo nei campi di cellulosa conciata.

Natale, siamo tutti più buoni...

Colgo l'occasione per fare a tutti voi, nuovamente, tanti tanti auguri. E come disse una persona più saggia di me, speriamo che BXVI (il nostro amato vescovo), affacciandosi dal balcone, caschi di sotto.
Grandi baci e misteriosi cotillons

mercoledì, dicembre 17, 2008

Memento Cenae - Ultimatum alla Terra

Ho l'impressione che lo shock provocato dall'insana esposizione della foto di Carlo (un passo che, se me lo avesse chiesto, gli avrei sconsigliato di fare, ma si sa, del senno di poi sono pieni i non-mi-ricordo-che) abbia lasciato tutti tramortiti e inerti.
I piccoli aiutanti di Babbo Natale avranno inoltre il loro bel daffare in questi giorni, e Flavia e Tigrotto staranno preparando le valigie.
Risultato: siamo al 16 e il più fitto mistero circonda il luogo in cui si terrà la nostra cena del 21!!!
Visto lo scarso calore con cui, lo scorso anno, è stata accolta la trasferta al Pigneto di voi, piccole Emily Dickinson di Prati, sappiate che l'incombenza vi incombe di indicare una via e una location a noi, abitanti del quartiere trendy del momento, e ai geenie friends che si affrettano a Roma su slitte low cost che solcano i cieli notturni dalle terre della Prefida Albione. (e dovendo trovare una pizzeria economica oso dire che il compito non sarà facile...).
Altrimenti mangeremo una gomma da masticare alla fermata Ottaviano del(la) metro.
Baci Intimidatorii.

venerdì, dicembre 12, 2008

ed eccomi qua!

Citando i versi dell'Incantevole (Creamy), mi appaleso ancora una volta sulle elettropagine del blog.
Sono rimasto colpito e commosso dalle 250 cose che non sapevo di voi, sto pensando di portare i totale a 300, se la depressione non me ne toglie la voglia.

Ma ci terrei comunque ad affidare alle pagine di questo blog (anche se alcuni di voi hanno potuto già ammirarlo e commentarlo sull'effimero feisbuc) un documento che potrebbe forse essere già il punto 1 della lista, "a 17 anni avevo i capelli intrecciati".
Vediamo che succede nel frattempo,
e ci vediamo la sera del 21.
Bachi
c

lunedì, dicembre 08, 2008

Summa filosofica di Flao-Tzè. Ovvero: 31 cose che ho capito in 31 anni.



1. Quando un barattolo nuovo sigillato non vuole saperne di aprirsi il rimedio più efficace è quello di dare un paio di botte secche al lato del tappo, per esempio sbattendolo per terra.
2. Similmente, quando bisogna aprire una bottiglia di acqua minerale nuova, l’errore più comune è quello di ruotare la mano che tiene il tappo. Invece è molto meglio tenere fermo il tappo e ruotare la bottiglia. Provare per credere.
3. Negli anni ho capito che, per dirla come Rossana Rossanda “una sapiente non comunicazione è il cemento di tutti gli affetti. Ogni volta che nella vita ho detto tutto, qualcuno è stramazzato”
4. Non ho mai avuto una digestione particolarmente difficile. Ma in 30 anni ho capito che l’aglio crudo, la pasta lievita poco cotta e i cetrioli con la buccia condurranno inevitabilmente ad una notte insonne.
5. A 15 anni non l’avrei mai creduto possibile ma la differenza tra le persone felici, ottimiste e realizzate e quelle insoddisfatte e depresse, ha purtroppo molto più a che vedere con la loro predisposizione mentale e l’atteggiamento che non l’oggettiva difficoltà delle loro circostanze. E di questo, francamente, me ne dispiace.
6. Per questa ragione temo che non sarò mai felice e soddisfatta ma avrò, come è sempre stato fino ad ora, solo una successione di “giorni felici”. Anche qualora il numero di giorni felici superasse - come spero - quello dei giorni infelici, non è comunque la stessa cosa.
7. La maggior parte del calore corporeo si disperde attraverso la testa. Per questo, specie nei gelati inverni inglesi, il cappello di lana fa tutta la differenza. Le nonne hanno ragione.
8.Avvertenza per coloro che soffrono di alopecia e ai “diversamente irsuti“ : Andate pure al punto 9. Ho scoperto che la maggior parte degli shampoo e dei balsami sono pieni di silicone che serve a dare ai capelli un aspetto più lucido e a districarli. Il problema è che l’uso costante crea dei depositi e l’effetto è di impoverire il capello e farli sporcare prima. Questa la mia nuova crociata personale!!! Ho buttato tutti i prodotti per capelli che hanno tra gli ingredienti qualsiasi parola che finisce per “cone”. Li per lì i capelli sono rimasti traumatizzati ma dopo un mese stanno molto meglio!!
9. Per dirla con Patrizia Cavalli:
Essere testimoni di se stessi
Sempre in propria compagnia
Mai lasciati soli in leggerezza
Doversi ascoltare sempre
In ogni avvenimento fisico chimico
Mentale, è questa la grande prova
L’espiazione, è questo il male.

10. Molte delle mie opinioni e dei miei stati d’animo sono frutto di un processo di rifrazione negativa. Mi spiego meglio..non appena sento qualcuno asserire qualcosa con convinzione, spiegare una loro teoria etc. sento la necessità di compensare facendogli ammettere che anche l’opzione contraria è a modo suo possibile. Similmente, quando tutti intorno a me sono contenti io mi sento improvvisamente stringere da un senso di quieta malinconia e se tutti si disperano mi viene di convincerli che in realtà non tutto è perduto. In realtà non accetto che gli altri si abbandonino a sentimenti e convinzioni estreme.
11. Nonostante quello che dicono sulle confezioni, è possibile usare il caffè macinato per moka nella macchina espresso, basta metterne un po’ di meno e non pigiarlo tanto nel filtro.
12. Nonostante quello che dicono sulle confezioni, la maggior parte degli alimenti è buona anche un bel po’ dopo la data di scadenza.
13. Le confezioni mentono. Sono messe lì per convincerti che devi comprare ancora e ancora.
14. Purtroppo, fare la doccia tutti i giorni fa male alla pelle.
15. Per quanto ogni storia d’amore sia unica e la presente ci possa sembrare più speciale delle precedenti, esse seguono anche andamenti ciclici e gli stessi problemi tendono a ripresentarsi più o meno in ciascuna. Non so se mi sto facendo capire. Insomma, per me a 31 anni amore è: “Se non funziona con te, allora non funzionerà mai. Con nessuno. E il ciclo si ripeterà per sempre“
16. Quasi sempre colui che inizia un discorso con la premessa “Ah io sono uno che dice sempre le cose in faccia, detesto non essere sincero“ è uno che gode nel dire cattiverie alla gente.
17. Una delle più importanti libertà personali che avevamo non ci è stata portata via da alcun regime totalitario o Stato parafascista, l’abbiamo data via noi su un piatto d’argento quando abbiamo comprato il nostro primo telefono cellulare.
18. La cosa migliore da fare con le scarpe troppo nuove che fanno male è bagnarle all’interno con l’alcol.
19. L’unica cosa che veramente da sollievo alla bocca quando si è mangiato qualcosa di troppo piccante è lo yogurt.
20. Nonostante le persone mi trovino facilmente irritante non riescono, di solito, a portarmi rancore a lungo. Di questa costatazione ho fatto negli anni tesoro e ne abuso spudoratamente.
21. Anni fa in un romanzo di Iris Murdoch ho trovato questa descrizione. “Anna is one of those women who cannot bear to reject any offer of love. It is not exactly that it flatters her. She has a talent for personal relations and she yearns for love as a poet yearns for an audience. This has the sad result that her existence is one long act of disloyalty.” Penso di essere riuscita negli anni a non fare della mia vita un lungo atto di slealtà ma non mi viene naturale e mi costa moltissima fatica.
22. Per togliere la patina scura che si forma nelle tazze da the è utilissimo riempirle di acqua calda e metterci una compressa di quelle per pulire le dentiere.
23. Il relativismo culturale fa meno morti di qualsiasi ideologia ed è un atteggiamento rispettoso di tutte le differenze. Però è anche una forma acuta di pigrizia intellettuale.
24. La cosa che mi piace di più della mia età è la sensazione di poter comunicare con persone anche molto più giovani o più vecchie senza la sensazione che un abisso esistenziale ci separi.
25. Gli uomini che si sposano molto giovani sposano donne autoritarie. È un fatto. Io e mia madre ne conveniamo dopo aver ciascuna notato separatamente questa cosa e aver passato scrupolosamente in rassegna tutti i casi a noi noti.
26. Alle persone anziane bisogna mentire. Non c’è scusa che tenga.
27.Allan Bay dice che usare il brodo di dado nel risotto è un crimine che non ammette scusanti. Io ho da dire qualcosa ad Allan Bay: Noi c’abbiamo uno vita. Fattene una ragione.
28. A 31 anni sto progressivamente perdendo il dono della concentrazione: faccio sempre più fatica a leggere un libro fino alla fine, per cui sono diventata anche un po’ più esigente con quello che leggo.
29. Su una cosa Allan Bay ha ragione: il vino nel risotto in realtà non serve, bevitelo mentre aspetti che cuoce.
30. Trent’anni saranno pure tanti ma si fa parecchia fatica a trovare 30 cose che si è capite nel frattempo.
31. Figuriamoci 31.

domenica, dicembre 07, 2008

Aggiornamento DEFINITIVO sulla Cena Natalizia


La Cena Natalizia si terrà INDEROGABILMENTE il domenica 21 dicembre 2008 [noto, en passant, che il Faldone aveva ragione...].

La cena si terrà verso le 21:00 (fuso orario locale, GMT+1), in una pizzeria da stabilire (si invitano i membri del blog a proporre due o tre posti nei commenti, in modo da poter "democraticamente" decidere).

Ripeto, l'ordo donorum:
Claudio -> Jayan -> Faber ->Carlo -> Marghe -> Flavia -> Maxino -> Claudio.

Claudio Giulio

sabato, dicembre 06, 2008

E allora Lyra interrogò l'aletiometro...

... dopo essersi assicurata che gli altri non stessero guardando. Fece un respirò profondo e si sentì scivolare nel particolare stato di trance che ormai conosceva. Le sue mani si muovevano rapidamente spostando le tre lancette sugli strani simboli del quadrante, trovando naturalmente tra i vari livelli di significato quelli che le servivano per ottenere la risposta che cercava. La lancetta più lunga e sottile cominciò a muoversi, quasi troppo veloce perché lei potesse seguirla. Ma osservando i suoi movimenti regolari, dopo qualche tempo riuscì a capire cosa lo strumento le stesse dicendo... amici... cena di Natale... 21 dicembre... regali.
Pantalaimon assunse le sembianze di un ermellino candido e le si avvolse attorno al collo, Lyra guardò Will e gli sorrise. Anche se la trilogia di romanzi di cui erano i protagonisti è profondamente antireligiosa, potevano godersi comunque una cena tra amici (Iorek Byrnison, Serafina Pekkala, Lee Scoresby, Mary Malone, il Cavalier Tyalis e Lady Salmakia) prima di ritornare ai loro compiti.
Will ripose nel fodero la lama sottile, si alzò e senza farsi vedere i due uscirono dalle pagine del cap. 23 del Cannocchiale d'Ambra (Senza via d'uscita!) e si diressero verso il ristorante.


Ovviamente, tutto questo sostituisce la Recensione della Settimana. Ma mancano ancora 180 pagine alla fine (il romanzo è sempre più apocalittico - nel senso proprio) e nulla è ancora detto.


Baci

martedì, dicembre 02, 2008

I miei me-me....

  1. Il mio gusto preferito in fatto di gelati è sempre stata la nocciola...però devono esserci le nocciole intere...sennò prendo un caffè...
  2. Ho fatto a botte 5 volte in vita mia: e lo rifarei tutte e 5 le volte...
  3. La prima avevo 12 anni...un ragazzino alle medie aveva chiamato un altro "frocio"...ed è partito il mio primo cazzotto...ho preso una finestra e ne porto ancora i segni sul mignolo della mano destra.
  4. Per quel pugno sono stato sospeso per 3 giorni...il quarto ho corcato a dovere lo stronzo di cui sopra.
  5. Provo un piacere enorme nel vedere una donna che spegne una sigaretta.
  6. Se sono di cattivo umore riesco a non fare nulla per giorni interi.
  7. Se sono di buon umore faccio troppe cose tutte insieme (...)
  8. Ho una paura fottuta di volare...dal primo minuto della prima volta...ma volo lo stesso perché credo che non si possa aver paura di volare.
  9. Se conosco una donna ancor prima di sapere come si chiama so già se ha delle belle mani.
  10. Adoro le donne con delle belle mani.
  11. Sono rimasto dell'idea da quindicenne che l'amore sia quello che rimane da spartirsi e litigarsi nel setaccio della penultima ora...
  12. Trovo che la voce più bella che abbia mai ascoltato sia quella di Tom Waits.
  13. Posso piangere anche una buona oretta ascoltando "La cattiva strada"... e non me ne vergogno.
  14. Mi vergogno però un po' di essere stato anch'io ad un concerto di Claudio Baglioni...e non c'è scusa che tenga...
  15. Quando suono il pianoforte sono in pace con il mondo...è l'unica circostanza in cui accade.
  16. Non suono mai se non quando sono solo...(da anni c'è stata solo un'eccezione).
  17. Adoro gli animali...mi rotolerei felice con un cane anche nel fango...
  18. Ho una quantità enorme anche se non vistosa di nei..alcuni in punti VERAMENTE particolari...:-)...
  19. Anche nei momenti più bui non perdo mai la speranza...
  20. Mai.
  21. Se vivessi sa solo sul pianeta non mi annoierei...avrei tutto il tempo che voglio per leggere.
  22. Il mio libro preferito è Cent'anni di solitudine.
  23. Ho letto Cent'anni di solitudine 16 volte...una anche in spagnolo..
  24. Ma il libro che non riesco a mettere sullo scaffale è Al di là del bene e del male...lo voglio con me nella tomba.
  25. Se avessi i peli sulla schiena non uscirei di casa...
  26. Mi mangio le unghie...ho provato a smettere...ma mi piace troppo...credo che continuerò...
  27. Se volo, però, mi porto dietro "Le memorie di Adriano"...chissà perchè, ma sarei capace di non partire senza.
  28. Non riesco a vivere alla giornata, ma sono affascinato dalle persone che lo fanno...
  29. Sono sempre stato convinto di essere di sinistra. Oggi mi definirei un anarconazista.
  30. Non credo in Dio.
  31. Ma sono convinto che la teologia sia il vero elemento distintivo dell'umanità.
  32. Stalin era laureato in teologia...(gesuiti!)
  33. Se non ci fosse il mare non varrebbe la pena di vivere.
  34. A marzo vado nelle Antille...
  35. Odio passare il Capodanno a Roma...mi dà un senso di claustrofobia.
  36. Ho avuto un aesperienza extrasensoriale di cui non mi capacito...non ne ho mai parlato con nessuno se non con la persona coinvolta: eravamo in due ed è stata una delle cose più assurde che abbia mai vissuto.
  37. Ho un solo rimpianto.
  38. Ma non è quello che pensate.
  39. Non credo di aver sprecato tempo.
  40. Sono sempre stato convinto che la vita non abbia un senso. O anzi, che cercare di trovare un senso sia la vera perdita di tempo.
  41. Voglio un figlio.
  42. Anche due.
  43. La persona più intelligente con cui ho avuto a che fare probabilmente è Nietzsche. Avrei voluto conoscerlo.
  44. I miei quadri preferiti sono la "Flagellazione" di Piero e la "Natività" mistica di Botticelli. Quando li ho visti sono rimasto senza parole.
  45. Mi piace sporcarmi con la sabbia e poi fare il bagno...
  46. Ho fatto il bagno nudo di notte solo una volta...stavo per morire di broncopolmonite...ma lo rifarei...
  47. Non mi piace correre in macchina e ho in odio chi lo fa.
  48. Mi piace correr in motorino e in moto.
  49. In una cartoleria potrei spendere un patrimonio.
  50. Adoro il rosso.

Meme, e ancora me

Et post intervallum, Flavia dixit: "grande attesa ed eccitazione per l'imminente MeMe di maxino". E l'angelo del Signore aprì il settimo sigillo, i quattro animali si ciecarono le miriadi di occhi e la voce dell'Altissimo ascosa in nube corusca annunziò:

1) Sono estremamente classico nella scelta dei gusti di gelato. A meno che non abbia un colore fluorescente, prendo sempre il pistacchio.

2) E detesto la coppetta, sebbene alcuni cretini (tipo quelli della gelateria San Crispino) considerino il cono poco chic (Dio li fulmini).

3) Mai avuti animali, tranne pesci vinti al Luneur, tutti morti in rapida sequenza (ahimé). Sono incapace di relazionarmi con animali che vogliono interagire con me se non ci separa una parete di vetro.

4) Colazione: dose elefantiaca di caffè (2/3 tazzine) più caffellatte.

5) Dopo varie amicizie uncompromising con diverse bambine all’asilo, un innamoramento platonico per Francesca Inzana e uno (parallelo) per Cristina Brugnano. Ovviamente tutta questa effervescenza era un tentativo di copertura. Con un mio amico giocavamo a fare che lui era Bruce Banner che diventava Hulk e io cercavo di impedirglielo stringendolo forte (...).

6) Primo album: ascoltatore frenetico di varie compilation tipo Bimbo Mix (acquistate rigorosamente false nelle estati di metà anni ’80). Poi ricordo che mio padre mi portò da un viaggio You Can Dance di Madonna (cfr. n. 26). E avevo pure un disco di Toto Cutugno con una canzone dedicata a Venezia.

7) Ho l’alluce valgo (da mia madre) e vorrei farlo operare. Temo che in vecchiaia avrò i piedi deformi – è già una delle parti del corpo che odio di più.

8) A proposito di difetti fisici: già verso i 20/21 anni ero ben incamminato sulla strada della calvizie. Ma, a differenza di altri difetti, avere sempre meno capelli ha smesso di tormentarmi da quando, sempre alla stessa età, ho deciso di rasarli – fanno dunque circa 12 anni che porto i capelli rasati; il margine di libero arbitrio nella scelta si riduce sempre di più.

9) In compenso (o per uno sventurato errore di distribuzione) ho i peli sulla schiena e le spalle, che estirpo caparbiamente anche se non in modo sistematico, causandomi grottesche irritazioni alla schiena. Questo difetto mi fa disperare.

10) Età in cui si è manifestata l’omosessualità: a parte giocare con le Barbie da piccolo, direi verso i dieci anni. Oltre Hulk (alcuni di voi sanno quale fu il mio primo sogno accompagnato da una sensazione erotica), un altro oggetto sessuale erano i licantropi, interpretati o meno da Michael J. Fox.

11) Avevo una paura folle di diventare come Tognazzi-Serrault nel Vizietto, sin da quando lo vidi in tenerissima età (forse meno di sei anni?) a casa di mia nonna in televisione.

12) Anche io, come Flavia, sono stato a un concerto di Baglioni – ci portarono con le medie, era all’allora Palazzetto dello Sport.

13) Ho imparato a nuotare da piccolissimo, in Liguria. Da piccolo detestavo il paese di mia madre e l’Umbria, che avrei imparato ad apprezzare solo verso la fine delle medie.

14) Nell’estate della seconda media, interpretai (in costume!) il Castellano del paese di mia madre (che NON ha un castello) in un goffo tentativo di dar vita ad una sorta di giostra medievale dei paesi vicini all’abbazia di Sant’Eutizio. Per fortuna, non sono in possesso di foto dell’evento, ma da qualche parte devono pur esserci. Trovavo il vestito della castellana molto più bello. Anni dopo, mi sarei preso la rivincita – ma questo, come anche il coma etilico che accompagnò l’evento, è ormai Leggenda cantata dalle drag queen.

15) Anche io, come Gino, rimpiango quei tempi gloriosi. E ogni tanto tiro fuori dall’armadio il boa ricomprato e mai usato, e me lo drappeggio.

16) Non ho fatto l’interrail, né sono andato a New York – tutte e due le cose a causa di mia madre, nella sua interpretazione della Donna di Dolori.

17) Ho un rapporto troppo viscerale con i miei genitori, che mi ha impedito finora di affronatre chiaramente con loro il fatto di essere gay.

18) Quando sono nato, avevo una mano contro il viso e il cordone ombelicale avvolto attorno al collo e al braccio. Non sono soffoccato grazie alla mano, ma ho avuto per un po’ la testa schiacciata. Mia madre era terrorizzata.

19) Mentre ero in Liguria, ho letto La Bussola d’Oro e La Lama Sottile di Philip Pullman; ora sto leggendo Il Cannocchiale d’Ambra. Sono uno più bello dell’altro, e se avrò tempo gli dedicherò una Recensione della Settimana.

20) Dormo preferibilmente sul lato destro del letto.

21) Ortoepia: da piccolo non pronunciavo la s. Ci furono poi vari altri tentativi, finché non capii che la r moscia era più elegante, mentre le altre erano imperfezioni da sfigati.

22) Ho tenuto un diario per tanti anni, molto lamentoso e scritto, come quello di Marghe, nei momenti di depressione. All’inizio, però aveva ambizioni di Zibaldone leopardiano ed era anzi espressamente vietato (l’avevo scritto) fare riferimento a persone ed eventi puntuali (del resto, era il mio periodo di latenza gay, cfr. n. 28).

23) Anche io leggo ad alta voce le poesie, e spesso lunghi brani di libri che sto leggendo in lingua, imitando l’accento dei parlanti nativi. Finché non mi si stanca la gola.

24) Ma a differenza di Flavia, in genere non piango. Piangevo come una fontana leggendo Senza Famiglia, quando moriva la scimmietta.

25) Mende nella mia formazione di gay: non ho mai visto tutto Via col Vento. Lo trovo stucchevole, e mi annoio dopo pochissimo. Davvero, mi addormento o mi metto a leggere un libro. Dopo non riconosco neanche più i personaggi.

26) Fasi della mia formazione di gay: alle elementari, ma anche alle medie, ero un fan di Madonna. Avevo un’agenda dove attaccavo tutti i ritagli che la riguardavano, presi da riviste come Cioè, Mattissimo, Deejay qualchecosa, etc., che compravo voracemente. Arrivai anche a difenderla dagli attacchi bigotti all’uscita del video di Like a Prayer. L’idillio venne al termine all’uscita di Erotica, con la svolta puttanesca. Dovranno passare almeno 15 anni (2005) perché io acquisti di nuovo un disco di Madonna.

27) Riflessioni sul punto precedente: è curioso che la passione per Madonna sia stata alimentata da mio padre (cfr. n. 6), che (su mia richiesta, è vero) mi comprò il primo disco cicconico da me posseduto. Mio padre ostacolava i tentativi dei miei parenti di regalarmi bambole, quando ero ancor più piccolo (in vano, a dir la verità, e col solo risultato di farmi giocare con surrogati di plastica scadente vestite come poveracce). Quando si dice la nemesi storica.

28) La fine del mio apostolato madonnaro coincide con il mio periodo di latenza, più o meno protrattosi per tutto il liceo, che terminò con i 18 anni (coincidendo con il periodo della scuola guida). In quel periodo, per diversi anni fui anche Fervente Credente. Il mio idillio con Dio, come quello con Madonna (guarda un po’) si è logorato negli anni, fino all’episodio di cui sotto.

29) Coming Out 1: con un prete della mia parrocchia, in confessione, a 20 anni. Lui fu molto comprensivo, la prima volta. Quando ci riparlai, menzionando il mio Primo Amore, lui negò che tale sentimento fosse possibile tra uomini. Non tornai più a parlarci, pur continuando per un po’ a frequentare la Messa (cercavo di tenere su le colonne, o ridevo con mio fratello, per lo più – cosa che succede anche oggi a ogni Messa di Natale o Celebrazione che mi tocca sorbirmi).

30) Coming Out 2: Un’ora di drammatica camminata sotto l’acqua battente con Marta, all’epoca amica stretta stretta, che mi incitava a dirle il nome del mio innamorato per cui soffrivo. E alla fine, esausto, sbottai: «Insomma, Marta, si è capito che non è una donna». Con gli altri amici è stata meno faticosa. Ma la sera stessa uscii a festeggiare con un mio (allora) amico stretto (ma questa è un’altra storia).

31) Primo vero libro letto: Il Canto di Natale, di Dickens (mi è piaciuto da matti; l’ho riletto il Natale scorso in inglese, trovandolo un po’ palloso).

32) Un film che vorrei rivedere: Taron e la Pentola Magica. Lo vedemmo al cinema con mio fratello e ci piacque tantissimo.

33) Quando ero piccolo guardavo migliaia di ore di televisione. Vedevo tutte le serie possibili e immaginabili, da Tre Cuori in Affitto in poi. Mi piaceva Patrizia (?) Carminati, valletta di Mike Bongiorno, ed Heather Parisi. Nei primi tempi, ero convinto che Lorella Cuccarini fosse una specie di scialba imitazione della Parisi. Come le borsette Pucci o Louis Guitton.

34) Penso che sarei a disagio a viaggiare in un paese di cui non conosco affatto la lingua. Dalla Germania in poi. E per lo stesso motivo (o meglio: per lo stesso meccanismo) non riesco a leggere e farmi piacere poeti che scrivono in lingue tipo russo, cinese, etc.

35) Anche io ho il setto nasale deviato!

36) Super poteri: vorrei essere Fenice (la versione per uomo, o insomma per gay), in alternativa, mi accontenterei della telepatia (ovviamente a fin di bene, tipo far dimettere per sempre Berlusconi), o del potere di Peter Petrelli di copiare i poteri degli altri. Niente poteri troppo fisici, a parte il dominio sul magnetismo.

37) Paure viscerali: Diventare gobbo. Diventare cieco. Finire sul lastrico. Rimanere zitello.

38) Penso spesso alla mia morte. A fasi ricorrenti penso anche al suicidio, ma non credo che avrei mai la forza di mettermi coscientemente nella condizione di morire. Preferisco sperare nella Provvidenza, e alle volte (anche io) mi addormento pensando a che sollievo sarebbe non svegliarsi più.

39) Mentre leggevo Proust, ero convinto che le possibilità di morire prima di aver finito Il Tempo Ritrovato fossero quasi uguali a zero: un evento troppo assurdo per verificarsi.

40) Ho molti rimpianti, perché per me ogni decisione di un certo peso, o quasi, ne comporta uno. Per questo, trovo conforto nell’idea delle realtà parallele (e qui torniamo al n. 19). Ho sempre rimpianti (fino alle lacrime) nei confronti delle persone care morte, in particolare di mia nonna materna. In campo amoroso, ho tre rimpianti: due di tanti anni fa e uno più recente (che spero segretamente di poter correggere).

41) Sono permaloso e suscettibile, ma il più delle volte non lo do a vedere. Ultimamente le cose stanno cambiando.

42) Sono ossessionato dall’idea dei talenti che avrei potuto coltivare e che ho sprecato nel corso della vita.

43) A vedermi adesso, mi considero abbastanza ottuso e superficiale.

44) Nonostante anni di lavoro su me stesso ho difficoltà a relazionarmi con le persone. Per questo motivo, sono anche misantropo.

45) Non prendo mai il tè al bar e in nessun posto che non sia casa, perché ho la matematica certezza che non sarà fatto bene. L’unica eccezione sono state le volte (3 in vita mia) in cui sono stato da Babington, e quando vado in una sala da tè a Siena.

46) Ho smesso da un po’ di mangiare regolarmente yogurt e frutta ad uno dei pasti. Ora mangio spesso la pizza. È perché vado in palestra, e perché cominciavo a pensare che fosse una manifestazione eccessiva di misantropia.

47) Leggo sempre la rubrica Buccia di Banana e La Classe non è Acqua di Io Donna, dedicate all’analisi contrastiva di due foto, l’una di donna famosa vestita male, l’altra di donna famosa vestita bene. Leggo gli oroscopi, sempre e comunque, ma li dimentico un momento dopo.

48) Per anni ho detestato anche la sola idea di usare un profumo (ma, vi assicuro, usato sapone e deodorante). Mi sono ricreduto grazie all’acqua di colonia 4711 (Flavia capisce).

49) Ho smesso di andare alle manifestazioni pensando che esse possano raggiungere un obiettivo. Ci vado ormai solo come forma di testimonianza. Ma vorrei frequentare un collettivo queer.

50) Non mi piacciono le bibite gassate, a cominciare dall’acqua. Faccio eccezione per la Coca-Cola in un determinato momento del pomeriggio, quando ho insieme sonno e sete, e in generale per il Chinotto e l’Aranciata Amara, che sono dissetanti. Ovviamente volevo buttare in caciara questo punto.
Et Dio chiese un bicchiere d'acqua, perché aveva la lingua asciutta. I quattro animali e i vegliardi con le vesti bianche si erano addormentati da un pezzo. Meme nimirum prolixus fuerat.

giovedì, novembre 27, 2008

:: intervallo ::

Mi duole interrompere la lista dei MeMe (ma lo faccio esattamente nel teorico punto mediano, mancando tre contributi), ma fra pochi giorni sarà la Prima Domenica d'Avvento (trattenere stupitamente [non stupidamente] il respiro...), e come ormai è tradizione bisognerà organizzarsi per la (rullo di tamburi) Cena di Natale.
Come ogni anno siamo chiamati a deliberare su due importanti questioni:
  1. Dove andiamo a mangiare?
  2. Si organizza la riffa? Se si, come?
Lanciato il sasso, vi lascio tempo per riflettere, nell'attesa che Carlo, Faber e Max ci rendano edotti sui loro segreti.
Baci,
Claus

domenica, novembre 23, 2008

Procedo anch'io...

1. Come già accennato, leggere i vostri meme mi ha fatto venire il magone. Sarà la lontananza.

2. Da piccolo mi intristivo da morire quando sentivo la sigla di Don Chuck Castoro.

3. Mi commuovono le storie che hanno per protagonisti bambini, specie fratello maggiore sorella minore.

4. Per questo motivo, alla fine di Io non ho paura (film) ho pianto per mezz'ora senza riuscire a fermarmi.

5. Da bambino al mare ho salvato mia sorella che a bordo del suo canottino veniva trascinata al largo mentre i grandi giocavano a pallone.

6. Credo di essermi fatto un buchino nel palato con una forchetta, ignoro se ciò sia vero o se quel foro ce l'abbiamo tutti, come lo sfiatatoio di una balena.

7. A proposito di balene, anche la sigla della Balena Giuseppina mi toglieva la voglia di vivere.

8. Idem con l'Ape Magà.

9. Avevo un orsacchiotto che abbracciavo nei miei momenti down (a quanto pare innumerevoli), che ancora oggi è nella mia stanza, unico superstite della furia distruttrice dell'Infanta mia Sorella.

10. L'Infanta mia sorella si chiama Alessandra perchè ho insistito io, scegliendo il nome della mia inconsapevole fidanzatina dell'asilo. La scelta dei miei era Veronica.

11. Sotto il petto sinistro ho una specie di chiazza squamata, residuo di una voglia rosso fragola che avevo da neonato.

12. Per la santamadrechiesa mi chiamo Gianluigi Fabrizio Alberto.

13. Invece ho perso il conto dei nomignoli affibbiatimi da amici, compagni, colleghi e allievi nei miei 30 anni di vita.

14. Il Gatto e la Volpe (Franchi e Ingrassia) del Pinocchio di Comencini mi spaventavano.

15. Ma le due figure da cui sono stato terrorizzato di più in assoluto erano l'Indemoniato in una scena del Gesù di Zeffirelli, e Bob di Twin Peaks.

16. Avevo paura che mi aspettassero appostati nel bagno, quando andavo a fare l'ultima pipì prima di andare a letto.

17. Prima di andare a letto devo assolutamente bere dell'acqua.

18. A volte sogno di avere ancora i capelli lunghi, e se sono sovrappensiero mi tocco la nuca come per aggiustarmi la coda.

19. Da piccolo il mio sogno ricorrente erano gli animali che giocano a pallone in Pomi d'Ottone e Manici di Scopa; mi risvegliavo angosciato, come se mi stessero torturando col solletico.

20. La sigla di Daitarn mi causava un brivido che definirei pre-erotico; e così il libretto che accompagnava il pupazzo di He-Man, nelle cui illustrazioni il nostro eroe era privato dell'armatura e vagava seminudo alla sua ricerca. Avevo appena sei anni.

21. Durante l'adolescenza perdevo sangue dal pene, pare per un effetto collaterale della crescita tarda e accelerata. Il medico che mi ha visitato prima mi ha detto che stavo diventando donna, poi mi ha intimato davanti ai miei di non toccarmi troppo. Io, che non mi ero mai nemmeno sfiorato, non mi sono masturbato fino ai 20 anni circa.

22. Da bimbo ero sempre il più basso della classe.

23. A 14 anni mi vergognavo da morire dei miei baffetti crescenti, ma mi vergognavo anche a chiedere come me ne sarei potuto sbarazzare. Il mio imbarazzo è testimoniato dalle foto della gita in cui, praticamente sempre accanto a Flavia, sono spesso ritratto con l'indice sul labbro, a mo' di pensatore.

24. Il mio coming out effettivo è avvenuto a 16 anni, tramite due lettere cartacee spedite dal confino pugliese (la casa dei miei zii) a Flavia e Antonella, in cui melodrammaticamente annunciavo che mi piacevano le Orate, ovvero i bei ragazzi, che avevamo deciso di chiamare così.

25. In quel periodo speravo di andare a letto e non svegliarmi mai più.

26. Ma diciamo pure che l'ho desiderato molto spesso, anche di recente, credo.

27. Per distrarmi da tali pensieri, di solito elenco motivi per cui non posso assolutamente assentarmi dalla vita, motivi fondamentali, ad esempio devo sapere come finisce la tal serie o devo prima vedere il concerto di tizio... roba seria che ti fa aggrappare all'esistenza.

28. A proposito di concerti, io mi ci diverto tantissimo. L'unica eccezione è stata, da bambino, quando con i miei siamo andati a Trastevere a sentire il Califfo. Me stolto, ho protestato tanto che alla fine siamo dovuti andar via.

29. La ricordo come l'unica volta che ho fatto i capricci.

30. A proposito di concerti ancora, è arrivato il momento delle confessioni. Ho visto la Pausini, gratis, in piazza a Fiano. E me sò pure divertito.

31. Al concerto di Madonna nel '90 mi sono fatto autografare (deturpare dico ora) il biglietto da Mietta, e l'ho tenuto per anni come un cimelio.

32. Al concerto di Michael Jackson, l'anno successivo, ho vomitato sul prato in mezzo alla gente durante Man in the Mirror. Nessuno se n'è accorto.

33. Mi piaceva tantissimo andare in bicicletta.

34. Durante l'InterRail ero così affamato che ho raccolto da terra dei funghetti sott'olio offerti da una coppia di svedesi coi fiorellini disegnati sul viso (mi erano caduti, non è che me li avessero lanciati con sdegno).

35. Sempre durante l'InterRail, mentre ero con Antonella in Scozia sulle rive di un fiumiciattolo e ci dicevamo come il posto somigliasse all'ambientazione di It, insieme abbiamo visto un palloncino che sbucava dall'acqua e stava immobile al centro del fiume, proprio come accadeva in It. Siamo scappati a gambe levate.

36. Con Claudio ci siamo scambiati telepaticamente l'immagine di un camioncino giocattolo.

37. In quel periodo ero anche convinto di poter levitare, e non sono del tutto sicuro di non averlo fatto.

38. Suggestionato da una congettura del Cla, mi sono convinto che le mamme leggano perfettamente nel pensiero dei loro figli. Ancora oggi, quando sono davanti a mia madre, mi costringo a non pensare a cose sconvenienti.

39. Ho capito come funziona il fuorigioco, ma la trovo una regola assolutamente ingiusta e deplorevole.

40. Non ho mai letto il Piccolo Principe.

41. Ho cominciato a leggere a 3 anni.

42. Fin verso i 6 sono stato allergico a latte e derivati, carne rossa (o bianca?) e qualcos'altro che non ricordo; e sono convinto di essere così magrolino per le carenze nutritive di quel periodo.

43. Da piccolo coi miei cugini pugliesi passavo ore e ore nel "coppu", ovvero un rudimentale capanno con una rudimentale attrezzatura per catturare gli uccelli, per poi metterli in gabbia e venderli al mercato. Loro si divertivano da morire, io lo ricordo come un incubo.

44. Anni dopo, con uno di loro abbiamo continuato a trafficare in uccelli, ma stavolta a modo mio. Non ci siamo mai toccati, ma ignudi ci guardavamo mentre a turno fingevamo di possedere una bambola dalle lunghissime gambe.

45. L'altro cugino invece è l'unico essere umano con cui abbia mai fatto a botte. Anzi, io ero incapace di picchiare e lo prendevo molto mascolinamente a unghiate. Mia zia dovette tagliarmele a zero. Era il 1986 e in tv passava il video di Papa don't preach.

46. Non vedo l'ora di fare di nuovo la Drag-Queen.

47. Quando sono solo a casa a volte comincio ad ancheggiare come una pazza e a parlare tra me e me come una matrona, gesticolando con le mani mosce. Trovo sia importante fare uscire dalla gabbia ogni tanto l'altro sesso che è in noi.

48. Ovviamente parlo un sacco da solo, oltre a cantare e produrmi in balletti estemporanei.

49. Oltre a temere l'inutilità della vita e di aver sprecato tutto il mio tempo, come avete già brillantemente sviscerato voi, a volte rifletto sui nostri gusti. Davvero le cose ci piacciono o non ci piacciono spontaneamente, o entrano in gioco fattori come la casualità, l'abitudine, la voglia di riconoscersi con gli altri? Insomma, qualcosa ci piace o scegliamo che ci piaccia?

50. Avevo molta ansia nel dover fare sta roba, e invece ci ho preso gusto. Mi verranno in mente altri diecimila punti. Sarà per il futuro. Grazie a Flap per la botta de vita!

giovedì, novembre 20, 2008

Eccoli

Continuerei anche io all'infinito, ma per salvaguardare la mia salute mentale, mi adeguo alla concinnitas e posto i (primi?) 50... Baci


  1. Per tutta la mia infanzia il mio gelato preferito è stato: Fragola, Limone e Panna. Dicono che la Panna col Limone non può andare. Ma sono sopravvissuto.
  2. Da piccolo avevo un pupazzo di Koala con cui andavo a dormire. Solo MOLTI anni dopo ho saputo che era impagliato.
  3. Ho un cheloide (credo ormai del tutto scomparso) nella zona del pube
  4. Appena finito lo svezzamento, non ho bevuto latte fino ai 6 anni.
  5. Ho ricominciato per comprare lo “Sprint”, che regalava le figurine per completare l’album de “L’incantevole Creamy”.
  6. Per uno dei miei primi Natali, ho chiesto a Babbo Natale un Cicciobello nero che piangeva se gli toglievi il ciuccio. L’ho avuto.
  7. Quando ne ho chiesto un altro, mio padre si è presentato con una gigantesca scatola di costruzioni, completa di “giraviti” elettrico. Ero autorizzato a giocarci a oltranza.
  8. Sono microcitemico. La cosa non mi disturba.
  9. Il primo libro, da “grandi”, che ho letto è stato “Il Principe e il Povero”.
  10. Non faccio neanche finta di comprendere il senso del “fuorigioco”.
  11. Ho visto il film “Labyrinth” almeno 12 volte. Le prime 6, nell’anno in cui uscì, su una cassetta pirata.
  12. Soffro terribilmente il solletico.
  13. Ho comprato il disco “Siamo Forti”, di Arianna (cantante Disney).
  14. Non contento, le ho telefonato, approfittando di una giornata in cui avrebbe risposto ai lettori di “Topolino”. Ha risposto. Ero alle medie.
  15. Sono andato negli studi di Super Tre e ho parlato con Sonia. In costume, ciabatte e con il telo da mare, perché ero in piscina là a fianco.
  16. Dopo aver visto la prima volta “Billy Elliot”, ho pianto per ore.
  17. Ho fatto il chierichetto per alcuni mesi.
  18. Ho suonato per 4 o 5 anni la chitarra in chiesa.
  19. La prima volta che ho letto “La Compagnia dell’anello” ho fatto molta fatica perché lo trovavo noioso (e che J.R.R. Tolkien possa perdonarmi).
  20. Non mi spiego come abbia fatto Willy Fogg a guadagnare un giorno e vincere la scommessa.
  21. Da piccolo ero allergico al Parmigiano. Se posso, lo evito ancora oggi.
  22. Provo un innaturale fastidio se mi si guardano i denti.
  23. Da piccolo ho tirato una manciata di sassi (sasolini…) alla macchina del fidanzato di una cugina di mia madre. Forse per gelosia, o forse per avvertirlo di scappare finché era in tempo.
  24. È il motivo che si cela dietro l’unico schiaffo che mio padre mi ha dato.
  25. Ho desiderato (invano) per anni il DolceForno Harbert.
  26. Quando sono stanco o a mio agio, mi tocco i capelli.
  27. Il mio gruppo sanguigno è B+.
  28. Per anni, ho tenuto un diario.
  29. Ho fumato la prima volta il 16 ottobre del 1993. Ho pensato che era una data facile da ricordare poiché cadeva nel cinquantenario della retata nel ghetto.
  30. Ho una cicatrice causata dal versamento di zucchero bollente fra il mignolo e l’anulare della mano destra.
  31. La mia ninna nanna preferita era “Magic Moment”.
  32. Ho votato, una volta, per Rifondazione (Titti De Simone).
  33. Ho dei peli sulla schiena: uso la crema depilatoria ogni volta che penso di doverla mostrare.
  34. Sono timido, ma cerco di nasconderlo.
  35. Ho smesso definitivamente di credere in Dio in seguito alla morte di una persona.
  36. Mi è venuta la “r” moscia nel 1988/89, frequentando due ragazze che la avevano.
  37. Se potessi avere un Superpotere, sceglierei quello di Hiro Nakamura, il viaggio nel tempo.
  38. Mi intriga l’idea del sesso in luoghi pubblici o non completamente privati, per il gusto dato dal fattore “rischio di scoperta”.
  39. Ho un rimorso.
  40. Da piccolo ero una Primadonna. Non so se mi sia del tutto passata...
  41. Ho fatto l’esame teorico della patente 3 volte.
  42. La pratica, solo 2.
  43. Mi sono mangiato le unghie per 15 anni. Poi un giorno ho deciso di smettere.
  44. Non ho mai fatto la lavatrice.
  45. Sono convinto di non aver sprecato del tempo. Ma in realtà, l’idea mi terrorizza al ppunto che farei qualsiasi cosa per non accettarla.
  46. Ho messo la mano in una medusa.
  47. Credo che potrei investire o sparare a una persona, ma non potrei mai colpirla con un coltello, un ascia o una qualsiasi altra cosa che non ponga una grande distanza fra l’azione e il risultato della stessa.
  48. Mi piace essere coccolato.
  49. Non escludo del tutto la possibilità dell’esistenza di poteri psichici. Né di averne.
  50. Ho paura che, se fossi Re, sarei considerato un tiranno (anche se ingiustamente).

mercoledì, novembre 19, 2008

questo gioco mi piace un sacco

Bella Flà!
questo giochino ci piace assai.
Ha un solo inconveniente. crea dipendenza. da quando ho letto il tuo post non riesco a fare a meno di pensare a me stessa per frammenti (o meglio, in "punti") e solo una sana consapevolezza del fatto che il superamento dei 50 mi collocherebbe automaticamente nel girone dei megalomani egocentrici e con personalità disturbata, mi ha spinto a fermarmi ai suddetti 50....

buona lettura...
ah... non vedo l'ora di leggere anche quelli degli altri!


  1. Da piccola volevo a tutti i costi un cane… mio padre mi ha fatto avere una tartaruga di terra (che venne schiacciata dagli operai), due tartarughe acquatiche (non ho mai saputo che fine abbiano fatto), e, apriti cielo, due terribili uccellini che cantavano la mattina e scagazzavano tutto il resto del tempo. Per anni non ho più voluto animali.

  1. Il mio gelato preferito da piccola era cioccolato e limone.

  1. Ogni tanto vorrei prenderlo anche adesso ma mi vergogno…

  1. Non capisco perché Anna Karenina sia ritenuto un super romanzo, a me è sembrato una sorta di beautiful dell’ottocento… ma questo non si può dire.

  1. Ho ricominciato a dormire con un peluches gigante a forma di tigre.

  1. Non ho ancora fatto il richiamo per il vaccino contro il tetano (anzi, se foste così carini da ricordarmelo…).

  1. Il mio primo bacio è stato sulle note di una canzone dei Queen.

  1. Ogni tanto mi sembra che la vita sia uno spreco di energie… uno fa cose, costruisce rapporti, fonda le basi per un lavoro, una famiglia… Alla fine moriamo tutti, quindi non è che un’inutile agitazione. Quando penso a queste cose se sono a casa mi metto a letto con le luci spente e aspetto che passi.

  1. A 17 anni adoravo le rose blu. Anche se sapevo che erano artificiali.

  1. Da quando la mia storia con Fabri è finita ci sono stati 2 cambiamenti tangibili. Ho perso tre kili e mi sono venuti una decina di capelli bianchi. I kili li riprenderò. I capelli bianchi mi sa che mi tocca tenermeli. Pensavo di fargli causa per questo.

  1. Quando dei bambini piccoli mi passano affianco correndo, specialmente bambine molto carine, immagino sempre di far loro lo sgambetto.

  1. A 13 anni telefonavo al ragazzo che mi piaceva senza parlare, ma per distinguermi dalla massa e non far restare come un ebete il suddetto tizio, mettevo la cornetta vicino allo stereo e gli facevo ascoltare “please forgive me” di Bryan Adams.

  1. L’unico libro che ho letto due volte è stato il giovane Holden. Una delle due l’ho letto in inglese.

  1. Anche se in qualche occasione devo aver detto una balla devo ammettere che non ho mai visto il Rocky Horror Picture Show.

  1. Ho desiderato morire (o non vivere più) circa tre volte nella mia vita. La prima in terza media. La mia migliore amica mi prendeva per il culo davanti agli altri (oggi si direbbe che ero vittima di bullismo), in gita di classe mi sono sporta da un ponte, è passato un alunno di un’altra sezione e mi ha dato una spinta. Mi sono talmente cagata sotto che sono rimasta per tutta la gita lontana da ogni precipizio, buco, ringhiera o qualsivoglia altezza.

  1. La seconda ero al liceo e pensavo fosse un ottimo modo per far soffrire i miei. Immaginavo di lasciare un biglietto con su scritto “è tutta colpa vostra”.

  1. La terza è stata circa un mese fa. Mi sono messa a letto e ho sperato di non dovermi svegliare il giorno successivo.

  1. In prima elementare passavo la ricreazione a costruire un lunapark per le coccinelle. Ogni volta finiva che mi incazzavo perché non si divertivano e cercavano di scappare.

  1. Non ho mai finito di leggere i fratelli Karamazov. Mi mancano le ultime 15 pagine. Lo reputo il mio libro preferito.

  1. A 14 anni io e mia cugina eravamo in vacanza all’isola d’Elba e ci siamo messe insieme a due tizi di 18 anni (!!!!). il suo ragazzo (andrea) l’ha scaricata il giorno dopo per un’altra (a lei aveva detto che si stava facendo coinvolgere troppo e il distacco sarebbe stato troppo doloroso) lei l’ha beccato con la biondona di turno e c’è rimasta di merda. Io ho lasciato il mio ragazzo per non lasciarla da sola.

  1. In realtà di quel ragazzo non me ne fregava niente, ma la parte della martire mi risultava molto intrigante e quella della vera amica affascinante. E me la sono rivenduta per anni.

  1. Perdonatemi. Superati i 14 anni non ho mai amato Madonna.

  1. Ho una gamba più corta dell’altra.

  1. Non so mentire.

  1. Quando inizio a mangiare dei dolci finisco sempre quello che ho nel piatto con piacere. Ma non mi va quasi mai di mangiare dolci. Solo che una volta ero golosissima e quindi tutti si aspettano che lo sia ancora… e a me non va di deludere il mondo.

  1. Anch’io odio la sambuca.

  1. In compenso adoro l’ouzo e il pastis… chissà perché.

  1. Per anni ho pensato che Paganini fosse un mafioso.

  1. Dal maggio 2008 il mio cervello opera una selezione sulle informazioni politiche di questo paese. Non ho la più pallida idea di chi siano gli attuali ministri (tranne la Gelmini).

  1. In un momento di sconforto atavico ho trovato confortante un libro della Kinsella.

  1. Dormo in canottiera e con le finestre spalancate anche d’inverno. Ma il letto ha tre coperte. E stanotte ho avuto freddo.

  1. Spesso ai concerti mi annoio. Fondamentalmente mi piace l’idea.

  1. Voglio dare il mio cognome ai miei figli.

  1. Quando vado in motorino parlo da sola, a volte in veneziano, a volte in inglese e a volte in francese (il francese però non lo so!).

  1. Tornando indietro cambierei un sacco di cose.

  1. Una volta nella vita vorrei provare l’oppio. Meglio in una fumeria d’oppio. Meglio in India o nella Londra di fine 800.

  1. Al ginnasio la mia poesia preferita era una che parlava di una ragazzo che scivolava come fumo e che voleva essere del colore dei muri per passare inosservato.

  1. Non mi ricordo chi l’ha scritta. Forse Neruda.

  1. Il mio più grande rimpianto è quello di avere perso un sacco di tempo. Che non tornerà mai più. Alla sola idea mi viene da piangere.

  1. Domani forse devo tenere udienza al giudice di pace. Invece di studiare sto scrivendo questo post.

  1. Anche sta sera ho saltato la cena. Fare colazione da sola mi piace. Pranzare da sola mi è indifferente. Cenare da sola è orribile. Un bicchiere di chardonnay ci salverà… forse.

  1. Quando studiavo Leibniz sostenevo che l’unica differenza fra un filosofo e un paziente psichiatrico grave fosse la capacità descrittiva e le conoscenze (o i soldi) che permettevano la pubblicazione delle farneticazioni. Lo penso ancora.

  1. Per quanto uno sia figo se non sa usare il congiuntivo o dimostra un’ignoranza paurosa mi passa qualsiasi pulsione nel giro di 2 secondi.

  1. Nella mia vita ho collezionato sottobicchieri da birra (quelli dei pub), lattine, pacchetti di sigarette, bottiglie blu, scatolette varie ed eventuali, tappi di bottiglia e per un periodo, grazie a dio limitato, cartaigenica…

  1. A volte vorrei rispondere veramente male alla gente. Invidio i personaggi dei telefilm che hanno sempre la battuta pronta. E vorrei imparare a dare le testate alla gente.

  1. A 14 anni a volte avevo paura ad addormentarmi, allora davo un pizzicotto a mio fratello che chiamava la mamma o il papà e io mi addormentavo felice.

  1. Ho sempre pensato che avrei fatto un figlio prima dei 25 anni.

  1. La mia paura più grande è quella di svegliarmi un giorno e pensare di aver sbagliato tutto nella mia vita. Con il diritto mi capita già adesso. Cerco di rimuovere.

  1. Spesso scrivo lettere alle persone ma non le spedisco.

  1. Ho iniziato a leggere da sola perché mia madre mi aveva promesso 10.000 lire e un nuovo libro per ogni libro letto. Dopo un po’ ci ho preso gusto. Mia madre ha smesso di pagarmi.

domenica, novembre 16, 2008

A mali estremi...

Nonostante le esortazioni di Max qui si langue e si patisce! Siccome anche io nel frattempo ho compensato con il bazzicare i blog altrui, adesso vi illuminerò su un fenomeno stile catena di Sant'Antonio negli altri blog per movimentare un po' i loro post. I cosiddetti Meme (o Me-me? non ricordo). Uno dei più comuni consiste nel fare un elenco, tipo 100 fatti a proposito di me. E poi si richiede ad altri bloggers di fare altrettanto.
Ebbene, adesso farò precisamente questo e poi vi invito a fare altrettanto!

Tradizionalmente, il Meme viene letto da persone che non si conoscono per cui è un po' più semplice inventariare cose tipo "c'ho i capelli ricci" etc.
Per rendere il cimento più interessante ci sforzeremo di elencare fatti ignoti o noti a pochi tra noi...per la gioia di Claudio che danzerà tra i faldoni!

E allora forza!

Questi sono 50 fatti che non (tutti) sanno di me

1) Per tutta la mia infanzia ho mangiato sempre lo stesso cono gelato: Cioccolato Crema e Panna

2)Da piccola avevo due tartarughine, si chiamavano Belinda e Caterina

3) Ho una piccola ciste sopra l'occhio da quando sono nata ma che dicono non ha senso levare perchè l'operazione sarebbe delicata. Con il tempo è diventata totalmente invisibile

4)Ho bevuto latte a prenzo e a cena tutti giorni fino all'età di 16 anni



5)Il mio primo amore si chiamava Marco Pizzuti. Avevo 8 anni. Non è durata.

6)Il mio primo album è stato TrueBlue di Madonna

7)Ho l'Acne Rosacea

8) Mi scoccia un po' perchè dovrò prendere un blando antibiotico tutti i giorni per tutta la vita

9)In realtà faccio solo finta di comprendere il concetto di "fuorigioco"

10) A 14 anni ho letto uno stesso libro (che si chiamava "Happy Endings") 14 volte

11) Amo pazzamente il solletico sotto i piedi

12) Sono stata ad un concerto di Claudio Baglioni

13) Mi piace moltissimo pucciare la pizza bianca nel caffellatte

14) Ho avuto la tigna

15) Penso che "Querelle de Brest" sia un film noiosissimo che non va a parare da nessuna parte.

16) All'età di 9-10 anni avevo un poster di Tom Cruise sopra al letto

17) Era quello che copriva il famoso tunnel di cui vi ho parlato (E non avevo ancora visto "The Sahawshank redemption" all'epoca!)



18)Mi stanno venendo un numero imprecisato e terribile di capelli bianchi!

19) L'ultimo libro che ho letto è "The God Delusion" di Richard Dawking

20)La melanzana invasata sta morendo! Non capisco perchè...

21)Detesto la Sambuca

22)E anche lo zampone ed il cotechino

23)Ho assoluto bisogno di leggere le poesie che mi piacciono ad altavoce

24) E se sono tristi mi faccio anche un pianterello

25)Ieri ho visto "Gomorra" al cinema

26)Il mio gruppo sanguigno è A+

27) Come dicevo a Claudio quando era quà, ho pianificato attentamente la modalità di un mio eventuale suicidio.

28) Giusto perchè so che morite dalla voglia di saperlo: Ok. Una dose non letale di sonniferi dentro una stanza perfettamente sigillata nella quale ho acceso un bracere. In alternativa, sempre sonniferi dentro una macchina col famoso tubo. Dipende da quale offre maggiori possibilità di non essere colti sul fatto nelle svariate ore necessarie.

29) Sono stata punta da una tracina sul dito medio della mano destra durate un bagno in mare.

30) Mi piace moltissimo la canzone "Vecchio Frac" di Domenico Modugno

31) Il primo libro che ho letto è stato "Pippicalzelunghe"

32) Ho tre robusti e tanacissimi peli che mi crescono sulla pancia appena sotto l'ombelico. Inutile dire che vengono strappati via ogni volta

33) Sono allergica al rame e all'ottone

34)Adoro il film "Lezioni di Piano"

35)Ho il setto nasale deviato

36)I Super Poteri che vorrei di più sono il poter diventare invisibile e il potere ti far pensare agli altri quello che voglio io. (li userei ovviamente tutti a fin di bene!)

37)Le mie paure più grandi sono: Rimanere sfigurata in un qualche tipo di incidente, ammalarmi di Alzheimer e cadere da un'altezza vertiginosa

38)Bisognerebbe, dicono, non avere ne rimpianti ne rimorsi. Io ho per il momento ho 2 rimorsi

39) E no, non vi dirò quali sono

40) A quanto pare la mia famiglia materna prima di andare in Australia veniva dal Galles

41) Ho imparato ad andare in bicicletta a 8 anni

42)Non posso sopportare neanche l'idea di piegare l'ultima falange del dito indice neanche leggermente all'indietro. E mi fa senso anche vedere qualcun altro che lo fa

43)Non so pattinare

44) Ho paura del tempo che ho sprecato

45) Non sono mai stata urticata da una medusa

46)Non posso saperlo con certezza ma non mi ritengo del tutto incapace, in circostanze estreme, di uccidere qualcuno.

47) Faccio collezione di cover di "Over The Rainbow"

48)Detesto i film ambientati nei sottomarini. Mi fanno venire l'angoscia.

49) Credo di soffrire di una forma lieve di Dyspraxia

50)Quando ero piccola io e mia mamma guardavamo "Sentieri".

lunedì, novembre 03, 2008

Per un Blog di Servizio

Cari e Care,

Non trovo in me la forza di postare qualcosa di serio ma ho deciso di attribuire la colpa del fenomeno non già a me - perchè potrebbe incidere sulla mia autostima e la mia fiducia in me stessa...e poi vai a sapere a cosa potrebbe spingermi la mia psiche danneggiata - ma a dinamiche troppo più grandi di me: l'avvento di facebook, la crisi finanziaria internazionale, la mobilitazione intorno alla riforma Gelmini o perchè non l'ansia per il risultato della presidenziali di domani o lo zeitgeist di questa nostra epoca...





Però posso sempre usare il blog a mio vantaggio per ottenere dai francofoni tra voi (MAAAAAXXX!!!) una delucidazione su questa mail che mi è arrivata da Ginevra in risposta ad un mio quesito di tipo accademico. La gentile signora che mi ha risposto non ha trovato in se la forza di rispondere in inglese alla mia mail e io penso di aver capito grosso modo ma non vorrei sbagliare!

Ecco il testo:


Chère Madame Gasperetti,
Le Secrétariat international de %%%%%% vous remercie de votre courrier. Actuellement, nous n'avons pas de
représentant de notre association en Grande-Bretagne. Nous allons néanmoins faire des recherches concernant votre
travail et vous répondrons dès que possible.
Avec nos cordiales salutations,

&&&&&
Secrétaire

martedì, ottobre 28, 2008

Total Body Conditioning/2 - Pavlov e Edoardo Vianello sono delle Mammolette Frignone

Preambolo

Come al solito, il nostro afflato bloggaro conosce alti e bassi... molti di noi sono ormai vittima del fascino ipnotico di Altri Blog, e vi passano su serate che potrebbero essere spese a tirare avanti la nostra causa. Tutto Questo è Male.
Io stesso faccio pubblica ammenda: dopo la cancellazione del mio post, celebrata dallo sconfortato post-iccio (di ormai quasi due mesi fa! Orrore!) sono stato moralmente incapace di rimettermi all’opera. In questo periodo di sconforto e crisi, della finanza, dell’università e della scuola, delle nostre vite personali, una cosa è continuata ininterrottamente: la mia frequentazione della palestra, il Pilates, la Posturale e il TOTAL BODY CONDITIONING, di cui volevo parlarvi la scorsa volta.E quindi, come direbbe Stefano Protonotaro, Pir meu cori alligrari/ chi multu lungiamenti/ senza alligranza e joi d’amuri è statu/ mi riturnu in bloggari, e riparto proprio dal TBC (la prossima volta parleremo di come io stia diventando monomaniaco, e di come la palestra stia assorbendo la mia sfera sociale).

1 – Un mese e mezzo fa...

Sobillato dalla mia coinquilina, e animato da (forse malinteso) spirito sperimentatore voglio-provare-tutte-le-lezioni-in-palestra-per-non-concentrarmi-sulla-mia-vita, ho deciso di fermarmi dopo la lezione di Pilates, per provare il Total Body Conditioning.
Io non so voi, ma ho sempre pensato che i balli di gruppo fossero una forma di perversione dei costumi, e un occulto tentativo di collettivizzare le coscienze assestandole sul livello dei cani pavloviani: una certa musichetta (diciamo l’alligalli, o, in tempi più recenti, la macarena e le las ketchup) scatena incontrollabile una serie di mossette epilettiche. Non so come a questi signori sia sfuggito fin’ora il dominio del mondo. Edoardo Vianello avrebbe potuto almeno cercare di conquistare San Marino. Mammolette.
Gli inventori del TBC, ispirandosi di certo agli esercizi ginnici dei cinesi alle 6 del mattino, hanno dato una versione molto più letale di questo semplice schema cognitivo-comportamentale. In TBC, infatti, devi andare a tempo a ritmi mediamente forsennati, eseguendo movimenti che, se perdi la concentrazione, rischi non solo di trovarti da una parte mentre il mondo è dall’altra, ma anche di avvitarti su te stesso in un vortice infernale-scava-buchi-nel-terreno.
Tutto questo, oltre al meccanismo di fidelizzazione-rincoglionimento della musica, fa sì che l’allievo si senta sempre inferiore (leggi: una merda) rispetto allo standard richiesto, e che, nonostante dubbi e travagli dostoevskiani, continui a ripresentarsi settimana dopo settimana, nella speranza di migliorare.



2 – Un mese e mezzo dopo...

Il miglioramento c’è stato? Boh. Ora so spostarmi di lato facendo l’incrocio con le gambe dietro anziché avanti (rischio avvitamento: + 1000 davanti, + 500 dietro) e altre amenità, mentre sudo come se stessi fuggendo inseguito da un branco di lupi affamati (65% fatica, 35% imbarazzo). Ma appena le cose si complicano un po’ e bisogna coordinare, che so, braccia e gambe in due movimenti diversi, ecco, allora è come se le parti del mio corpo fossero preda di una forza centrifuga potentissima, e rischiassero di schizzare ai lati opposti della sala.
Ovviamente, dopo ogni lezione di Pilates (che Dio benedica Joseph Pilates!) continuo a fermarmi per mettermi alla berlina da solo, quasi contro la mia volontà cosciente. E, anziché avanzare verso la prima fila, come pure tentai di fare (ma la mia hybris fu fulminata dal dio della Coordinazione – un figlio bastardo di Chronos) mi rincantuccio sempre più tra gli sfigati del fondo sala.
E guardo con odio ferocissimo le due galline-studentesse-calabresi-capelli-tinti-col-coppale-e-occhiali-rossi-di-plastica e il gay 40enne dai movimenti strani che, solo perché senza problemi riescono a stare attenti, stanno davanti, a fare le cretine con l’istruttore. Che a ritmo di dance, un giorno potrebbe chiederci di imbracciare il bilanciere, indossare un tappetino a mo' di corazza, e trasformare il quartiere in una piccola città-stato.

(cartolina: gli irresistibili giochini del dottor Joseph P. con i suoi aitanti amici - per una ragione numerologica piuttosto ovvia, le immagini dovevano essere tre).


Fatevi vivi!

E adesso due linketti delle Malvestite, che chissà come ancora non sono tra i nostri link (Flavia ne sia rimeritata!):

http://www.malvestite.net/2008/03/19/madonna-nella-hall-of-famehead-museum-piuttosto/

(questo è per il mio filone Madonna-eretico)

http://www.malvestite.net/2008/01/08/padre-pio-malvestito/

(questo è per il filone eretico tout-court)

http://www.malvestite.net/2008/06/13/roma-pride-2008-il-gay-io-sono-pazza/

http://www.malvestite.net/2008/06/19/malvestito-29-il-sexy-ciccione-gay-in-deshabille/

(questo è per il filone gay)

Eddài Eddài Commentate & scrivete, che mi sono rotto di rifarmi gli occhi sugli altrui blogg.

Baci.

domenica, ottobre 12, 2008

god save the queen

 
non è dolcissimo?
questo il sito:
www.inkspinster.com

mercoledì, ottobre 08, 2008

Episodi singolari

Cari tutti,
come sapete mi trovo chez i Tigrotti, in quel di Leamington: ah, la brumosa atmosfera inglese! Come non sentirsi a casa? E poi, Oxford... La mia ascesa nei penetrali della Bodleian Library, con chilometri di manoscritti, libri di ogni tipo, bibliotecari gentili che - a differenza di quanto accade in Italia - non vedono l'ora di aiutarti a trovare il libro che cerchi e sono felici di potertelo dare. Il mio rapimento emotivo è tale ormai che ieri entrando in un negozio per comprare un quaderno, quando ho letto che assumevano, ci ho fatto un pensierino...
La mia necessità di venire prima o poi a vivere in terra di Albione è peraltro bilanciata dala sensazione che i cittadini dell'Impero mi vedano come uno di loro: a dimostrazione, raconterò un piccolo aneddoto Zen occorsomi.
Al mio arrivo, dopo il consueto brusco atterraggio tipico di Ryan Air, mi misi in fila per il controllo documenti; quando il militare preposto al compito ha visto la mia carta di identità, con il glorioso stemma della repubblica (che verrà sembra presto sostituito da una simpatica immagine de "La Ruota della Fortuna"), mi ha chiesto prima se parlassi inglese e poi - alla mia risposta affermativa - se potevo aiutare un suo collega.
Il collega mi spiegò il mio compito: dovevo fare da interprete fra lui e un ragazzo, che aspettava lì non so da quanto. Ma quando il ragazzo, avvicinandosi, cominciò a rivolgersi all'uomo in un inglese perfetto, non capii: a che pro dovevo fare da interprete?
Poi la rivelazione: il giovane proveniva da Riga ed era diretto a Milano, ma aveva optato per la rotta insulare poiché più economica. Questo aveva fatto scattare una serie di allarmi: e se fosse un extracomunitario che si intrufola qui dove nessuno può controllare la sua nazionalità per poi entrare in Italia come comunitario ed evitare controllli?
Il mio ruolo, in pratica, era quello di collaborazionista del Governo britannico: già pregustando la cittadinanza onoraria e - perché no - l'ammissione all prestigioso ordine dell Giarrettiera, per un breve momento ho pensato di dire al signore: "No guardi, io non capisco cosa dice... [il che, essendo il giovane probabilmente calabrese, non era del tutto flaso] Per me è russo o qualcosa del genere!". Poi però, mi è sembrato brutto... Ma la dilagante sensazione di beatidune, per essere stato per un momento al Servizio di Sua Maestà, mi ha ripagato ampiamente!

--- Utilizzo i superpoteri di amministratore per mettere il titolo, che avevo scordato, e aggiungere un secondo episodio ---

Ieri sera siamo stati in un Pub, per una serata di raccolta fondi con musica dal vivo, ove chiunque voleva poteva salire a suonare. La considerazione che sorse nella capace capoccia di Flavia fu: "Ma guarda quanti bravi musicista ci sono che non diventano famosi". Ed era vero: ha iniziato a stupire un signore molto paffuto e ultrasessantenne, che suonava come Santana e cantava con la voce di un pischello; poi un violinista; poi Jayan, che colla sua verve ha fatto salire sul palco tastieristi, violinisti, sassofonisti per una grande jam session.
Ma non è questo l'episodio che devo nararre, e torno alla narrazione. Dopo la serata (pub chiuso alle 23 e rotte...) siamo andati da Ali, un signore amico dei Tigrotti che gestisce un ristorante indiano, poiché J doveva mangiare e aveva deciso di prendere qualcosa a portar via. Accolto da Alì come un figlio, un po' perché ero amico di amici, un po' perché era ubriaco, ho assistito rapito alla disvelazione della sua filosofia di vita. Ero completamente assorto dai racconti di quest'uomo, un ver saggio che quasi sono caduto dalla sedia quando mi ha proposto di fare per lavoro il garante per alcuni suoi amici pakistani che volevano venire in Italia (per rispettare appunto la legge che prevede che uno possa venire nel nostro paese solo su chiamata...).
Da collaborazionista della regina a eminenza grigia dell'immigrazione... Già mi vedevo a via Ottaviano, incedere fra tutti i minimarket aperti tutta la notte e ricevere, per gratitudine, una cocacola, le uova, le pere, la prima figlia femmina (che avrei rifutato)...
Poi però mi son sottratto alla sua proposta... Peccato, ma di sti tempi non si sa mai ...

venerdì, settembre 19, 2008

Il formidabile fiuto di Mr Gino - Abbozzo di sceneggiatura per un edificante racconto morale





Padova, Giugno, F, interno giorno.
Gino, al primo giorno da cassiere, incrocia lo sguardo di Conturbante giovane acquirente pagante. Primo piano di scambio di moneta. Primo piano di scambio di sorrisi. Primissimo piano di Gino gongolante.

Pochi giorni dopo. Interno giorno, medesima location.
Gino e il forse non così giovane Conturbante si lanciano un'altra occhiata.

Ancora qualche giorno più in là, ibidem.
Gino e il decisamente non giovanissimo Conturbante si scambiano varie occhiate. Voce fuori campo di Gino: "Ma che cazzo gli ci vuole a questo a chiedermi un libro qualsiasi e attaccare così bottone? non posso certo farlo io, che sono nel pieno dell'esercizio delle mie funzioni!".
Ma nulla accade.

Altro dì, questa volta esterno giorno.
Gino e un collega stanno andando in banca col malloppo, e incrociano il decisamente Conturbante, forse un po' maturo. Quest'ultimo fissa Gino, e finalmente gli fa: "Ciao". Gino sorride e risponde: "Ciao". (A questo punto il regista francese di turno potrebbe proporre dei tagli per evitare un dialogo troppo serrato, ma io sceneggiatore nonché protagonista mi oppongo strenuamente, perché è così che è andata).
Pochi minuti dopo, F. interno giorno.
Gino è subissato di indicazioni lavorative e corre a destra e a manca, notando però la presenza del Conturbante, cui lancia languide occhiate non appena può. L'altro si aggira lento e seducente tra gli scaffali, ma senza accennare a un contatto. Finalmente, egli si avvicina al nostro eroe, che inserisce dati al pc. Si ferma proprio davanti alla postazione. Lui guarda lui. Lui guarda lui (quanto sono ridondanti i pronomi nei racconti gay).
Dettaglio della mano del Conturbante che scende furtiva ad accarezzarsi la pancia, per poi puntare verso l'inguine.
Gino decide che non sta girando un film porno, e si avvia deciso verso un collega, per far capire che non è là a fare sozzerie, ma per lavorare, e le sozzerie si fanno a tempo e luogo debito. Il Conturbante forse non coglie la profondità del messaggio, e rimane là come un broccolo. Gino decide di prendere in pugno la situazione, afferra un post-it, ci scrive sopra il proprio numero di telefono, raggiunge il tizio e glielo molla in mano.
Gino: "Facciamo così, visto che qua dentro è un po' complicato".
Conturbante: "Grazie".
(Il regista francese a questo punto rinuncia al progetto, che viene assegnato a un inglese, abituato ai dialoghi scoppiettanti).

Dettaglio dei fogli del calendario che si staccano.
Dettaglio del cellulare che non squilla.
Primissimo piano della fronte corrucciata di Gino, che pensa a un gran rifiuto.
Primissimo piano della fronte imperlata di sudore di Gino, che pensa a un grande equivoco.
Primissimo piano della fronte abbronzata di Gino, che nel frattempo se n'è andato in vacanza e ha rimosso l'accaduto.

Circa un mese dopo. Padova, interno notte. Squallido appartamento di Gino.
Gino è sul divano che ha le visioni mistiche (è infatti alle prese col Dilatan, ma questo particolare forse si può anche omettere nella versione definitiva della sceneggiatura).
Dettaglio del cellulare: "NUOVO MESSAGGIO".
Dopo vari scambi di sms in cui Gino continua a chiedere l'identità del misterioso messaggiatore e quello fa il vago, finalmente si risolve l'arcano e il Conturbante si palesa. Ma palesa anche la sua condizione di fidanzato, il che a suo parere serve a motivare l'improvvisa sparizione: "Non volevo illuderti".
Gino, scoglionatissimo: "Illudermi? non siamo mica in un romanzo inglese dell'Ottocento!".
Conturbante si scusa, ma si dichiara interessato a un caffè col simpaticissimo Gino, tanto per fare due chiacchiere. Gino, che tanto ha la sola compagnia del Dilatan nello squallido appartamento, lo invita da lui.
Conturbante arriva dopo dieci minuti, abita infatti a pochi metri da Gino. Si informa sul suo stato di salute, dichiarandosi medico, e poi si produce nella narrazione della sua vita. Ne vien fuori un ritratto interessantissimo: un in fondo ancor giovane Conturbante, dalla brillante carriera e dal rigonfio portafogli, ma purtroppo molto accasato. Anzi, si scusa per il suo non troppo velato tentativo di seduzione, ma era rimasto molto colpito da Gino e non è riuscito a farne a meno. Gino incassa da bravo uomo di mondo, ma nel frattempo continua a chiedersi se nel corso della serata almeno un bacio riuscirà a incassarlo. La risposta arriva presto, quando Conturbante si alza dal divano dichiarando che è ora di tornare a casa. Si salutano. (La regia è ormai affidata a Ozpetek, esperto in dialoghi naturalistici e relazioni non concluse).

Una settimana dopo. Roma, interno notte, casa della famiglia di Gino.
Gino è sul letto incapace di intendere e di volere. No, cioè, intende e vuole, nella fattispecie non vuole farsi scappare Conturbante. Gli manda un messaggio da Piccolo Malaticcio Bisognoso di Conforto (pratica nella quale eccelse al Pronto Soccorso padovano, rileggere il relativo post, ndr), e Conturbante lo chiama circa un'ora dopo, informandosi calorosamente su quanto accade al povero paziente. Gino pensa che dopotutto, al suo ritorno a Padova, proverà ad abusare di lui.

Ancora una settimana dopo. Roma, interno giorno, casa della famiglia di Gino.
Gino è sul divano (notare come nel secondo tempo non vediamo mai il nostro eroe in posizione eretta, e assistiamo impotenti al suo giacere qua e là con principi di piaghe da decubito). Con lui l'amico Alberto, venuto a fargli visita. Parlano del più e del meno, e poi Gino gli racconta la non intricatissima vicenda con Conturbante. Durante il racconto una luce sinistra si accende nello sguardo di Alberto, che ha anche lui una storia da raccontare. Si informa sulle fattezze e la professione di Conturbante, e poi annuisce con aria grave.
Alberto: "Allora l'ho conosciuto anch'io".
(Musica da thriller americano di quart'ordine, primissimo piano di Gino. Espressione indefinita, da concordare con Ferzan).
Segue narrazione di Alberto: durante la sua permanenza a Padova come studente universitario frequentava spesso F. Un pomeriggio (da decidere se procedere con un flashback visivo o lasciare tutto alla parola), mentre è assorto nella lettura di un libro di poesie in un corridoio appartato di F, con la coda dell'occhio scorge una figura ferma a pochi passi. Lo guarda, mette a fuoco, e vede Conturbante che si massaggia il pacco con una vistosa erezione in corso. L'abbordaggio si conclude con un caffè al bar dirimpetto e due chiacchiere, in cui si dichiara medico e accasato (notare che il tutto si svolgeva circa dieci anni fa). Nulla di più. La nota di colore è che all'epoca, parlando con suoi amici del gaio giro, Alberto venne a sapere che Conturbante era conosciuto da tutti per i suoi abbordaggi che seguivano sempre lo stesso copione (ravanata sul pacco tra gli scaffali dei libri), e si concludevano col solito caffè chiarificatore.
Classico (?) caso di "Smanettatore Seriale".

Con un sottile senso di inquietudine, chiudo qui il mio abbozzo di sceneggiatura. Mi riservo di ricontattare Smanettator una volta a Padova, per il gusto tutto antropologico di scoprire quali altri lati oscuri ha da offrire. E soprattutto troverò nuovamente rifugio nel rassicurante anonimato della chat, dove magari si troveranno pericolosissimi serial killer, ma mai piacenti esibizionisti che non vengono mai al dunque.