1. Come già accennato, leggere i vostri meme mi ha fatto venire il magone. Sarà la lontananza.
2. Da piccolo mi intristivo da morire quando sentivo la sigla di Don Chuck Castoro.
3. Mi commuovono le storie che hanno per protagonisti bambini, specie fratello maggiore sorella minore.
4. Per questo motivo, alla fine di Io non ho paura (film) ho pianto per mezz'ora senza riuscire a fermarmi.
5. Da bambino al mare ho salvato mia sorella che a bordo del suo canottino veniva trascinata al largo mentre i grandi giocavano a pallone.
6. Credo di essermi fatto un buchino nel palato con una forchetta, ignoro se ciò sia vero o se quel foro ce l'abbiamo tutti, come lo sfiatatoio di una balena.
7. A proposito di balene, anche la sigla della Balena Giuseppina mi toglieva la voglia di vivere.
8. Idem con l'Ape Magà.
9. Avevo un orsacchiotto che abbracciavo nei miei momenti down (a quanto pare innumerevoli), che ancora oggi è nella mia stanza, unico superstite della furia distruttrice dell'Infanta mia Sorella.
10. L'Infanta mia sorella si chiama Alessandra perchè ho insistito io, scegliendo il nome della mia inconsapevole fidanzatina dell'asilo. La scelta dei miei era Veronica.
11. Sotto il petto sinistro ho una specie di chiazza squamata, residuo di una voglia rosso fragola che avevo da neonato.
12. Per la santamadrechiesa mi chiamo Gianluigi Fabrizio Alberto.
13. Invece ho perso il conto dei nomignoli affibbiatimi da amici, compagni, colleghi e allievi nei miei 30 anni di vita.
14. Il Gatto e la Volpe (Franchi e Ingrassia) del Pinocchio di Comencini mi spaventavano.
15. Ma le due figure da cui sono stato terrorizzato di più in assoluto erano l'Indemoniato in una scena del Gesù di Zeffirelli, e Bob di Twin Peaks.
16. Avevo paura che mi aspettassero appostati nel bagno, quando andavo a fare l'ultima pipì prima di andare a letto.
17. Prima di andare a letto devo assolutamente bere dell'acqua.
18. A volte sogno di avere ancora i capelli lunghi, e se sono sovrappensiero mi tocco la nuca come per aggiustarmi la coda.
19. Da piccolo il mio sogno ricorrente erano gli animali che giocano a pallone in Pomi d'Ottone e Manici di Scopa; mi risvegliavo angosciato, come se mi stessero torturando col solletico.
20. La sigla di Daitarn mi causava un brivido che definirei pre-erotico; e così il libretto che accompagnava il pupazzo di He-Man, nelle cui illustrazioni il nostro eroe era privato dell'armatura e vagava seminudo alla sua ricerca. Avevo appena sei anni.
21. Durante l'adolescenza perdevo sangue dal pene, pare per un effetto collaterale della crescita tarda e accelerata. Il medico che mi ha visitato prima mi ha detto che stavo diventando donna, poi mi ha intimato davanti ai miei di non toccarmi troppo. Io, che non mi ero mai nemmeno sfiorato, non mi sono masturbato fino ai 20 anni circa.
22. Da bimbo ero sempre il più basso della classe.
23. A 14 anni mi vergognavo da morire dei miei baffetti crescenti, ma mi vergognavo anche a chiedere come me ne sarei potuto sbarazzare. Il mio imbarazzo è testimoniato dalle foto della gita in cui, praticamente sempre accanto a Flavia, sono spesso ritratto con l'indice sul labbro, a mo' di pensatore.
24. Il mio coming out effettivo è avvenuto a 16 anni, tramite due lettere cartacee spedite dal confino pugliese (la casa dei miei zii) a Flavia e Antonella, in cui melodrammaticamente annunciavo che mi piacevano le Orate, ovvero i bei ragazzi, che avevamo deciso di chiamare così.
25. In quel periodo speravo di andare a letto e non svegliarmi mai più.
26. Ma diciamo pure che l'ho desiderato molto spesso, anche di recente, credo.
27. Per distrarmi da tali pensieri, di solito elenco motivi per cui non posso assolutamente assentarmi dalla vita, motivi fondamentali, ad esempio devo sapere come finisce la tal serie o devo prima vedere il concerto di tizio... roba seria che ti fa aggrappare all'esistenza.
28. A proposito di concerti, io mi ci diverto tantissimo. L'unica eccezione è stata, da bambino, quando con i miei siamo andati a Trastevere a sentire il Califfo. Me stolto, ho protestato tanto che alla fine siamo dovuti andar via.
29. La ricordo come l'unica volta che ho fatto i capricci.
30. A proposito di concerti ancora, è arrivato il momento delle confessioni. Ho visto la Pausini, gratis, in piazza a Fiano. E me sò pure divertito.
31. Al concerto di Madonna nel '90 mi sono fatto autografare (deturpare dico ora) il biglietto da Mietta, e l'ho tenuto per anni come un cimelio.
32. Al concerto di Michael Jackson, l'anno successivo, ho vomitato sul prato in mezzo alla gente durante Man in the Mirror. Nessuno se n'è accorto.
33. Mi piaceva tantissimo andare in bicicletta.
34. Durante l'InterRail ero così affamato che ho raccolto da terra dei funghetti sott'olio offerti da una coppia di svedesi coi fiorellini disegnati sul viso (mi erano caduti, non è che me li avessero lanciati con sdegno).
35. Sempre durante l'InterRail, mentre ero con Antonella in Scozia sulle rive di un fiumiciattolo e ci dicevamo come il posto somigliasse all'ambientazione di It, insieme abbiamo visto un palloncino che sbucava dall'acqua e stava immobile al centro del fiume, proprio come accadeva in It. Siamo scappati a gambe levate.
36. Con Claudio ci siamo scambiati telepaticamente l'immagine di un camioncino giocattolo.
37. In quel periodo ero anche convinto di poter levitare, e non sono del tutto sicuro di non averlo fatto.
38. Suggestionato da una congettura del Cla, mi sono convinto che le mamme leggano perfettamente nel pensiero dei loro figli. Ancora oggi, quando sono davanti a mia madre, mi costringo a non pensare a cose sconvenienti.
39. Ho capito come funziona il fuorigioco, ma la trovo una regola assolutamente ingiusta e deplorevole.
40. Non ho mai letto il Piccolo Principe.
41. Ho cominciato a leggere a 3 anni.
42. Fin verso i 6 sono stato allergico a latte e derivati, carne rossa (o bianca?) e qualcos'altro che non ricordo; e sono convinto di essere così magrolino per le carenze nutritive di quel periodo.
43. Da piccolo coi miei cugini pugliesi passavo ore e ore nel "coppu", ovvero un rudimentale capanno con una rudimentale attrezzatura per catturare gli uccelli, per poi metterli in gabbia e venderli al mercato. Loro si divertivano da morire, io lo ricordo come un incubo.
44. Anni dopo, con uno di loro abbiamo continuato a trafficare in uccelli, ma stavolta a modo mio. Non ci siamo mai toccati, ma ignudi ci guardavamo mentre a turno fingevamo di possedere una bambola dalle lunghissime gambe.
45. L'altro cugino invece è l'unico essere umano con cui abbia mai fatto a botte. Anzi, io ero incapace di picchiare e lo prendevo molto mascolinamente a unghiate. Mia zia dovette tagliarmele a zero. Era il 1986 e in tv passava il video di Papa don't preach.
46. Non vedo l'ora di fare di nuovo la Drag-Queen.
47. Quando sono solo a casa a volte comincio ad ancheggiare come una pazza e a parlare tra me e me come una matrona, gesticolando con le mani mosce. Trovo sia importante fare uscire dalla gabbia ogni tanto l'altro sesso che è in noi.
48. Ovviamente parlo un sacco da solo, oltre a cantare e produrmi in balletti estemporanei.
49. Oltre a temere l'inutilità della vita e di aver sprecato tutto il mio tempo, come avete già brillantemente sviscerato voi, a volte rifletto sui nostri gusti. Davvero le cose ci piacciono o non ci piacciono spontaneamente, o entrano in gioco fattori come la casualità, l'abitudine, la voglia di riconoscersi con gli altri? Insomma, qualcosa ci piace o scegliamo che ci piaccia?
50. Avevo molta ansia nel dover fare sta roba, e invece ci ho preso gusto. Mi verranno in mente altri diecimila punti. Sarà per il futuro. Grazie a Flap per la botta de vita!