Carissim*,
come preannunciavo nel commento al post del buon Carlo, eccomi qui a quasi una settimana di distanza, a raccontarvi della mia esperienza come biglietto da visita di una nota università italiana durante l'accoglienza delle Matricole.
Anni di studi per ottenere un (costoso) pezzo di carta che certifichi la mia elevata preparazione culturale sono stati infatti determinanti nell'assegnare a me, me e non una qualsiasi bimba brufolosa al secondo anno, la possibilità di spiegare a quest* fanciull* disorientati i numerosi motivi per cui scegliere una facoltà Umanistica è la cosa più adatta per la loro vita.
Potete già cogliere l'ironia di chi, ai margini anche del lavoro atipico, debba invitare ignari giovani a commettere LO STESSO errore... Ma in fondo, non era un grosso sforzo: credendo ancora nella superiorità intellettuale, umana e - aggiungerei addirittura - morale, delle nostre materie, era facile argomentare che "questo è il migliore dei mondi possibili per te!". Meno facile tuttavia era vincere le domande, terribilmente precise dei loro genitori e il senso di nausea che mi provocavano i loro teneri (?) virgulti...
Ma andiamo con ordine.
Come ogni anno, l'orientamento si svolge all'aperto, sotto tendoni di plastica congegnati in modo che il calore già preoccupante dell'esterno si concentri e si amplifichi all'interno: questo credo per depurare l'organismo degli addetti a lavori di sostanze tossiche, umori negativi e forze fisiche, acciocché non venga in mente non solo di rispondere male a un possibile iscritto, ma anche di provare un qualsiasi reazione di sdegno. In questa serena atmosfera, si sono avvicinati ai nostri banchetti 4 tipologie umane:
1 IL DECISO-DECISO: non ha bisogno di informazioni (e per questo lo adori). Arriva, prende il materiale per il corso di laurea triennale e specialistico (tanto sa già cosa farà), e se ne va salutando in corretto italiano. Percentuale avvistata: 0,1%
2 Il DECISO TENTENNANTE: ha sentito parlare di "Lettere" ma non capisce cosa si debba fare: ritiene sia la replica dell'ora di Italiano delle superiori, ma spostata in orari diversi e con diversi professori. Sa che farà quello, ma cosa di preciso no: alla notizia che può scegliere fra numerosi corsi di laurea arraffa tutti i depliant presenti e spera che ce ne sia uno con scritto il suo nome. Percentuale avvistata: 3,9%
3 L'INDECISO QUALUNQUISTA: non ha interesse per nessuna materia in realtà. La sua vocazione è calciatore/velina, ma una fastidiosa obesità unita a numerosi difetti gli precludono questa brillante carriera. Per scalare la cima della vita vorrebbe fare il medico chirurgo come il Dr. House o l'avvocato dei film, ma sa che i test d'ingresso rischiano di tagliarlo fuori. Lettere comunque è una laurea dignitosa e l'accesso è aperto a tutti... Percentuale avvistata: 89%
4 HOMO SEMI-SAPIENS: questa bizzarra sottospecie umana, a stento si fa comprendere dai suoi simili più evoluti. Impossibile sapere se sia interessato a una materia piuttosto che a un altra per la rozzezza tanto dell'eloquio quanto della gestualità. Convinto da qualcuno (genitori compiacenti? Maestri disperati? Vicini lobotomizzati?) di essere "portato", quando non addirittura "gifted" ["dotato" poteva dar adito a sovrainterpretazioni] non crede di aver problemi a imparare 5 lingue in un paio d'anni, finire in un paio i giorni le sue tesi, e riuscire nel frattempo ad accoppiarsi con il maggior numero di organismi viventi. Questà è l'università, no? Percentuale avvistata: 7%
A tutto questo va aggiunto che spesso il giovane si presentava accompagnato da vari familiari, il cui numero aumentava con l'aumentare della distanza da casa e con il diminuire della grandezza del posto di provenienza (quindi per capirci, se l'alunno futuro fosse provenuto da un paese con meno di 500 abitanti a 650km da Roma, era accompagnato da Madre, Padre, Fratelli e Sorelle, Nonni, zii ed eventuali cugini fino al secondo grado): loro erano il vero scoglio. Dire a un alunno delle categorie 2, 3 e 4 "non c'è numero chiuso", significava vedere la gioia sul suo viso (anche se il tipo 4 lo interpretava come: "anche le sceme/gli scemi possono entrare e io me li/le faccio!"); dirlo a un parente invece sortiva l'effetto di vedere una smorfia di disprezzo sul suo volto che sottointendeva: "e certo, non contate un cazzo, ci credo che prendete cani e porci... ma mia/o figli*/nipote/cugin* non lo avrete mai finché vivo..."
Capirete come la mia reazione alla fine delle due giornate sia stata molto simile a quella del buon Gandalf:
"TU NON PUOI PASSARE!", avrei gridato... ma il tendone aveva spazzato via le forze e solo gli antidepressivi potevano tirarmi su.
Il pensiero di farlo di nuovo a settembre mi eccita come l'idea di vedere la signora Taylor nuda con Michael Jackson che le massaggia i piedi... Ma per denaro, cosa non si fa?
BAci Baci