domenica, giugno 29, 2008

PataTinitas

No, la Patavinitas non mi si confà, almeno questa è la prima impressione.
Sono giunto qui trafelato e col rischio di passare la notte all'addiaccio, essendo approdato alle 20 con la reception del residence che chiudeva alle 19 (cosa che gli organizzatori in sede ben sapevano, ma che a quanto pare hanno ritenuto irrilevante).
Attaccato al cellulare che esalava gli ultimi respiri (ovviamente su uno dei due Eurostar in tutta Italia non dotati di prese di corrente), ho implorato la tenutaria di accogliermi nonostante l'ora indecente, muovendola a pietà illustrandole la mia condizione di inconsapevole deportato.
Superata la prima difficoltà, il giorno dopo mi sono recato al lavoro, per constatare con orrore che il mito del produttivo nordest non è affatto un mito. Avete presente l'arrivo di Meryl Streep nel Diavolo veste Prada, quando tutti nell'ufficio corrono all'impazzata in preda al terrore, sistemando ogni dettaglio per farsi trovare pronti? Ecco, questo è il normale ritmo lavorativo a cui qui la gente galoppa... non un minuto di tregua, non un secondo di respiro. Ah, il sano lassismo terrone...
Non si parla che di "figa". Io sorrido ebete, incompetente in materia... se si parlasse di astrofisica, forse avrei qualche argomento in più per ravvivare la conversazione.
Riflettevo stamattina su cosa non va in questa città... è che non è affatto "queer". Nel senso di strana, un po' deviante, con qualche contraddizione... sembra tutto così quadrato, a posto. Ieri ho assistito ai festeggiamenti goliardici dei neolaureati, travestiti e colorati... a due passi, una decina di poliziotti con due camionette che sorvegliavano, manco si trattasse di una manifestazione no global.
Oggi, però, un po' di luce... sono andato a prendere il sole a Prato della Valle, una piazzona con un po' di verde in mezzo. Lì, tra extracomunitari, fattoni, ipertatuati e un ubriaco che ha pisciato in mezzo alla gente come se nulla fosse, mi sono sentito finalmente a casa...

vi lascio con un video che rasenta il sublime... a proposito di fattoni ipertatuati!



PS: ma che fine ha fatto l'ultimo post di Flavia coi relativi commenti?

venerdì, giugno 20, 2008

Antropologia urbana, primo modulo, frequentante.

Quest'oggi Gino ed io avevamo in programma di andare a far visita alla Clo, da pochissimi giorni felicemente mamma.
Il lungo soggiorno nella provincia, unitamente al lutto subito in gennaio e all'atmosfera salutista che si respira da queste parti, hanno trasformato il nostro amico; alla mia banale esortazione affinché prendesse un casco, la sua risposta, con viso innocente, fu: "Ah... ma vuoi andare in motorino? Andiamo in metro!".
Non ho avuto la prontezza di spirito di tramortirlo col casco che lo invitavo a raccogliere e portarlo con me.
Ci siamo dunque incamminati e per la strada gli facevo notare tutte quelle cose che rendevano un viaggio in motorino più piacevole: la rapidità, il non attendere, il bel vento fresco in una giornata afosa... Nulla da fare! A questo punto decido di trarre vantaggio dall'esperienza e mi dispongo l'animo alla conoscenza come farebbe un qualsiasi antropologo.
Scesi dunque nei meandri della stazione della Metro, vengo invitato dal mio sodale a prepararmi a salire nell'ultimo vagone, perché sarebbe stato più comodo: mi lascio ingannare, persuaso chissà come che egli parli dall'alto di una lunga esperienza. Ovviamente, ci siamo ben presto trovati in un orrido carnaio: io ero circondato da alcune giovanissime ragazze, che avrebbero potuto tranquillamente partecipare al prestigioso concorso di Miss Inutile. E vincere. Le unghie accuratamente sottoposte a una French Manicure sembravano voler dire "Prendimi"; il biberon nella borsetta di Vuitton però suggeriva altrimenti... E anche qualora il richiamo avesse avuto un qualsiasi interesse per me, ovviamente, in quanto serio antropologo, mai mi sarei permesso di intromettermi nelle loro vite. Nel frattempo Gino era stato meno fortunato: il suo studio ravvicinato dell'ipertrofia delle ghiandole sudoripare sottoascellari di un corpulento energumeno, le cui abitudini igieniche avrebbero lasciati sgomenti persino alcuni parassiti delle feci, stava erodendo il solito colorito del suo incarnato, che rapidamente virava verso il cianotico.
Fortunatamente il viaggio si è concluso e - dopo un caffé ristoratore - ci siamo diretti verso l'abitazione della Clo.
Ovviamente, ogni andata prevede un ritorno (come ben sanno gli elastici); così, dando prova di sprezzo del pericolo, ci siamo di nuovo avventurati nei meandri sotterranei di Roma!
Conquistato un posto a sedere, dal nostro osservatorio privilegiato, abbiamo osservato alcune buffe abitudine degli autoctoni. Abbiamo in primis notato come i lunghi anni trascorsi lontani dal sole hanno inciso sulle facoltà intellettuali degli abitanti del sottosuolo: di fronte a una porta con cartello in doppia lingua (italiano-inglese), grande abbastanza da potere essere visto dallo spazio (durante il breve tratto all'aperto Flaminio-Lepanto), Loro si accalcavano premendo ripetutamente il bottone, sgomenti per la mancata apertura. Abbiamo inoltre potuto apprezzare le tecniche di corteggiamento in uso presso quelle popolazioni: un giovane maschio-sigma(verso il basso, insomma, della scala di Wilamowitz per il calcolo dell'appetibilità sessuale), cede il posto a un esemplare anziano; questi prende spunto dalla generosità del giovane e, con grande abilità, inizia una conversazione (da un dato estetico-visivo inessenziale, passa poi a ricavare informazioni personali, condendo il tutto con osservazioni moralizzanti in cui il giovane fa la figura dell'eroe). Non abbiamo potuto seguire lo sviluppo dell'amplesso, perché - ahinoi - eravamo giunti alla nostra fermata.
Il viaggio è stato interessante, come penso di aver documentato. Una sola pecca: la mancanza di un duty free fra i tornelli di uscita, che renderebbe queste esperienze ancora migliori.

martedì, giugno 17, 2008

Annunciazione Annunciazione



Volevo rendervi partecipi del fatto che - dopo un anno di Pilates, Stotts e non - chinandomi per toccarmi le dita dei piedi, oggi per la prima volta

RIESCO A TOCCARE TERRA CON TUTTO IL PALMO DELLE MANI!!!

martedì, giugno 10, 2008

Have often noticed that Life is like that...(ovvero...la recensione della settimana!)




February 28th
Notice, and am gratified by, appearance of large clump of crocuses near the front gate. Should like to make whimsical and charming reference to these, and try to fancy myself as "Elisabeth of the German Garden", but I am interrupted by the cook, saying that the Fish is here, but he's only brought cod and haddock, and the haddock doesn't smell any too fresh, so what about cod?
Have often noticed that Life is like that...


Queste righe introduttive sono tratte dalla mia ultima scoperta: "The Diary of a Provincial Lady" scritto negli anni 30 dalla Signora E.M.Delafield e uscito a puntate sulla rivista "Time and Tide".

Molto famoso ma introvabile per molti anni qui in UK, il diario è stato ripubblicato per l'anniversario della Virago Press qualche settimana fa, e Gasperettina vostra è corsa ad acquistarne una copia...non sono in fondo una provincial lady dei giorni nostri?

Ma entriamo nel merito: il diario è una garbatissima e divertente satira e la sua protagonista, la lady del titolo, scrive delle sue tribolazioni quotidiane. Ella è impegnata a mandare avanti la sua household formata dai due bambini Robin e Vicky e dal marito Robert, che quando non si adombra taciturno perchè il porridge è troppo grumoso dorme in poltrona leggendo il Times. A completare questo menage anche Madmoiselle, l'istitutrice francese eternamente blessee di Vicky; la cuoca (nota solo come Cook) la quale minaccia ogni giorno di licenziarsi se qualcuno non viene ad aggiustare il forno e infine, la gatta Hellen Willis che continua a sfornare gattini a ripetizione.

Il divertimento sta soprattutto nella descrizione della giornata tipo di questa esponente della borghesia inglese vista come purgatorio quotidiano fatto, in gran parte, di supplizi auto-inflitti nel tentativo di mantenere le apparenze e conformarsi alle aspettative del proprio ceto. Ecco quindi che vediamo la Signora eternamente vessata dalle visite non annunciate e interminabili delle importanti vicine, dagli impegni presi per il Women's Institute, tesa nel tentativo di non far capire a tutti che non ha letto l'ultimo libro sensazione di cui parlano tutti, oppure obbligata a sborsare somme dignitose per donazioni benefiche mentre l'anello lasciatole da una vecchia zia torna continuamente al banco dei pegni e ogni mese le tocca rinegoziare il proprio scoperto con il direttore della banca.

Tra serate danzanti e picnic funestati dalle pioggie, tentativi di trovare una governante decente (perchè è così difficile trovare la servitù quando si abita in campagna!) e placare l'esasperata sensibilità latina di Madmoiselle, il libro scorre che è una bellezza e quasi mi dispiace che Virago non abbia ripubblicato anche gli altri 3 volumi della serie...non sparò mai cosa succede alla nostra lady, una volta che il suo diario viene pubblicato e lei diventa finalmente (perchè da tempo covava il sogno) una scrittrice conosciuta.
Vi lascio con un ultima riflessione della nostra eroina:

...Breakfast enlivened by letter from dear Rose written at, apparently, earthly paradise of blue sea and red rocks, on South Coast of France. She says that she is having complete rest, and enjoying congenial society of charmin group of friends, and makes unprecedented suggestion that I should join her for a forthnight.

I am moved to exclaim - perhaps rather thoughtlessly - that the most wonderful thing in the world must be to be a childless widow - but this is met by unsympathetic silence from Robert, whic recalls me to myself and impells me to say that that wasn't in the least what I meant.

(Mem.: Should often be very, very sorry to explain exactly what it is I do mean, and I am in fact conscious of deliberately avoiding self-analysis on many occasions. Do not propose, however, to go into this now or at any other time)

sabato, giugno 07, 2008

Freak Show (protrettico al Gay Pride)


Vabbe', confesso che il post è assolutamente pretestuoso. volevo condividere con voi queste tetre immagini (e soprattutto farne omaggio a Claudio) da una settimana, ma non trovavo un argomento plausibile. Così ho pensato di sfruttare il Pride, visto che agli occhi della Destra Carfagnina appare come una sfilata di mostri. Ecco dunque un breve, ma spero intenso, freak show. Per la serie diverse abilità, iniziamo il percorso con le Braillettes - il nome è parlante, senonché si vede dalla copertina che una delle tre, come in Saramago, è cieca onoraria (aveva forse complessi di inferiorità nel suo gruppo? sarà stata questa la ragione per cui il gruppo - e la loro amicizia - si sciolse?).
Credo che la poesia dell'organista senza mani non sfuggirà non solo a Claudio, ma a tutti voi. Come se io volessi farmi chiamare il capellone pelato. Forse anche io dovrei sperare in un intervento divino, anche se mi sembra che in questo caso ha potuto di più l'autoconvinzione.


Queste ultime immagini le dedico all'istituzione che più ci rappresenta (noi gay) in Italia e all'estero: la Chiesa. Proprio ieri ho conosciuto (chat adiuvante) un membro della Nobiltà Pontificia, che lunedì farà da codazzo al papa in una sua performance. L'incontro è stato un buco nell'acqua, perché le parole "nobiltà" e "pontificia" farebbero scendere la libido sotto le scarpe a chiunque. Ma l'interesse antropologico resta.

Infine un omaggio alla cellula della società, al luogo da cui vengono tutti i gay e tutte le lesbiche (qui ne vedete rispettivamente 3 e una, più il papà, travestito alla Tootsie, e il suo compagno amante del bondage e del S/M): la Famiglia Cristiana. Finché ci sarà lei, il mondo sarà pieno di gay e lesbiche che faticano per liberarsi di tutti i traumi psicologici dell'infanzia. E questo ci riporta al nostro tema: il GAY PRIDE. Baci a tutt@.

venerdì, giugno 06, 2008

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Adorati!
Solo poche righe per annunciarvi che ho trovato la mia nuova patria elettiva...voglio ASSOLUTAMENTE andare a vivere ad Edinburgo e i prossimi 2 anni saranno spesi, intanto che finisco il laborioso PHD, a complottare strategie volte a trovare un lucroso impiego per me e il tigrotto nella città di Walter Scott e (citazione che forse solo i fan di Muriel Spark e Maggie Smith coglieranno) Miss Jean Brodie.
Sono ben venuti suggerimenti...
Nel frattempo, ho appena finito di mettere a punto il laborioso piano delle trasferte prossime venture, nel tentativo di conciliare troppe cose ho fatto un po' di macello, e pare che sarò a Roma sono 6 gg tra il 29 giugno e il 4 luglio, il giorno dopo andrò infatti a FdM e passerò due settimane lì con J e con i nonni.
Riuscirò comunque a vedervi tutti nel poco tempo a disposizione?