lunedì, gennaio 22, 2007

comunicazione di servizio illustrata


Cari blogghini, vogliate perdonare l'uso che faccio del blog al solo scopo grettamente utilitaristico di comunicare con Gianluigi. Ma come potete vedere dalle immagini l'aver scoperto che siamo artisti e colleghi non mi permetteva di esimermi dal postarvi questo post.
La comunicazione de qua riguarda sabato prossimo, quanto la Divina sarà celebrata tra incensi e balli in S. Lorenzo: ci sono altri due inviti pendenti per quella sera, ergo la possiblità che mi liberi è remota, (idontwannahearidontwannaknowpleasedontsayyoure) sorry.
Baci e a presto

lunedì, gennaio 08, 2007

Un cecato in terra ceca


Miei adorati Italiani, eccomi di nuovo a voi dopo una brevissima ma intensa trasferta in quel di Praga. No, non mi sono trasformato in un enorme insetto al risveglio da sogni inquieti, soprattutto perchè i miei sonni sono stati profondi e assolutamente non turbati; leggo bensì che Flavia si è accollata la responsabilità di trascorrere una nottata oniricamente delirante al posto mio... cara Perla di Labuan, non so dare uno straccio di spiegazione alle tue folli visioni, se non accordarti il dono della preveggenza. Infatti poche ore dopo mia sorella si sarebbe trovata, con familiari e concubino, ad affacciarsi alla finestra del castello di Praga che fu teatro della Defenestrazione (non è ben chiaro se di una, due o tutte e tre). Ti tranquillizzo subito, lei non ha fatto nessun capitombolo, ma forse c'è stata una sovrapposizione spirituale con uno dei malcapitati, senza peraltro che lei se ne accorgesse, presa com'era a pensare a dove avremmo potuto riempirci la panza spendendo poco e camminando meno. E credo che l'evento faccia da pendant a me che sogno il monaco albino del Codice da Vinci il giorno prima che tu incontrassi lo sponsor dell'Opus Dei... comincio a pensare che la telepatia sia ormai di casa, da queste parti.

Comunque sia, dicevo, eccomi tornato. Stanco e non del tutto soddisfatto del mio weekend boemo. Immaginavo una Praga incantata, un posto da sognatori, un pozzo senza fondo di spleen mitteleuropeo misto a nostalgie comuniste. Mi sono ritrovato nel pieno del consumismo: Mc Donald's ad ogni angolo, vetrine traboccanti di Armani e Dior, chiese e sinagoghe da visitare solo ed esclusivamente dietro compenso, prezzi adeguati agli standard dell'euro, Casinò luccicanti e Nine Moric vestite come le nostre coatte di borgata; il tutto accompagnato da autoctoni scostanti e spesso sgarbati, la cui sporadica benevolenza si è rivelata spesso sapienza truffaldina. Cosa mi è piaciuto... beh, in realtà alzando il naso ed evitando i fulgori dei megastore, gran bei palazzi, panorami splendidi, scorci suggestivi come alcuni angoli del castello e la visuale dal ponte Carlo. Il quartiere dove albergavo, Zichov (Praga 3), un tempo proletario e ora dignitosamente dimesso, in cui a facciate liberty si alternano night club dalle sobrie insegne. Il cibo, tonnellate di carne inzuppata in qualsivoglia intingolo.. la prima sera io e mammà abbiamo ordinato l'anatra. Credevamo che ci avrebbero portato DELL'anatra, non UN'anatra intera a testa, contornata da cavoli e prugne secche (e noi, stolti, che abbiamo preso pure il contorno, patate al cartoccio con intingolo di formaggio ed erbe...). Non temete, non sono ingrassato di un solo etto, ho camminato così tanto che forse ho perfino perso qualche grammo dei pochi racimolati durante le feste, complice la disperata ricerca dei miei per trovare i NINNOLI in cristallo di Boemia a prezzi ragionevoli, da riportare in patria come souvenir. Per afferrare in quanti negozi siamo entrati, pensate solo che facendone un resoconto visivo potremmo riempire i bassorilievi di due colonne traiane e una facciata dell'arco di Tito, il cui saccheggio di Gerusalemme (era lui???) sarebbe stato un'inezia se mia madre avesso potuto comprare tutto ciò che avrebbe voluto.

Cos'altro dire... mi sono rimaste due lamentele. La prima riguarda la doganiera all'aeroporto di Praga di stamattina: un'erinni che con sguardo compiaciuto apriva tutti i bagagli a mano per estrarne preziose boccette, non perchè particolarmente sospette, no, ma per applicare LA LEGGE. Esaltata dal poter finalmente seguire le normative europee, inebriata dal sentirsi una di noi, sollevata dal non dover più essere costretta a prostituirsi nel nostro Paese per avere un minimo di dignità, estraeva liquidi dalle borse, pietosamente aperte dalla zip e non con un coltellaccio da cucina come avrebbe voluto, ti guardava con un sorriso di sfida, e sorridendo li gettava nel Cestino dell'Infamia. Io ho perduto solo uno stick di deodorante e mezzo flacone di idratante al muschio bianco; ho fortuitamente messo in salvo i liquidi per le lenti e il dentifricio, solo perchè contenuti in una PLASTIC BAG (il contenitore dell'ottico). Ho chiesto spiegazioni, osservando che se volevo compiere atti di inaudita ferocia coi miei liquidi potevo benissimo aprire la PLASTIC BAG e sfogare i miei istinti omicidi. Lei, impassibile, ha tautologicamente ribadito che il contenuto della PLASTIC BAG poteva passare. A quel punto, mosso a pietà dalla disperazione di mio cognato che aveva perduto un profumo di D&G, reo di non albergare in una PLASTIC BAG, ho cercato un bagliore di umanità nella virago, chiedendole se potevo trarre in salvo il profumo nella mia PLASTIC BAG. Lei, impassibile e sorridente, ha spiegato che esso doveva essere messo nella PLASTIC BAG prima del metal detector: ormai era TROPPO TARDI per metterlo nella PLASTIC BAG. E' stato allora che ho capito di trovarmi in faccia al Golem in carne e ossa, e che ogni desiderio di rinchiudere il cadavere della Furia in una PLASTIC BAG sarebbe stato irrealizzabile.

L'altra lamentela riguarda la poca disponibilità dei ragazzotti praghesi, che non ti degnano di uno sguardo. Forse mi ero caricato di aspettative eccessive, ma guardando la filmografia completa di William Higgins (Boys of Prague 1, 2, 3 e 4; Czech Point; Carlo's Friends; Educating Eda Rieger; Prague Rising, et cetera) hai l'idea che qualunque fanciullo mediamente attraente muoia dalla voglia di portarti a letto. Non sopporto l'idea che anche i facili costumi degli stalloni boemi siano una porno-leggenda metropolitana, come il fattorino delle pizze avvenente e benevolo o l'idraulico che simpaticamente non si dedica solo a sturare lavandini. La foto sopra, sveliamo l'arcano, ritrae un giovine che lavorava il ferro nei cortili del castello, alla vecchia maniera (ma con le cuffie dell'i-Pod alle orecchie); in qualunque sceneggiatura che si rispetti ti avrebbe portato nella torre delle torture, a 100 metri da dove lavorava, ti avrebbe legato alle catene, si sarebbe tolto il grembiule e via fantasticando; o, nella più grigia delle ipotesi, avrebbe sollevato gli occhi, spento l'i-Pod, e chiesto con tono sognante il numero della tua stanza d'albergo (anche l'albergo, se fosse stato particolarmente sveglio). Nulla di tutto questo: ha continuato alacremente a battere sull'incudine, mentre io altrettanto alacremente l'ho guardato e ritratto a imperitura memoria. Sconsolato, ho creduto di rifarmi con una visita alla collezione di Barbie ospitata nell'edificio adiacente, ma il prezzo elevato mi ha fatto desistere anche dalla ludica consolazione; inorridito dall'ennesimo mercimonio di Cose Sacre, ho definitivamente chiuso il mio cuore alla Babilonia Boema.

domenica, gennaio 07, 2007

Questa notte ho fatto un sogno...

Ma che bizzarro sogno ho fatto questa notte: ero a Roma che guidavo nei dintorni di Prati quando mi rendo conto che per andare dove devo recarmi (la meta non mi è chiara ma nel sogno pare essere un tragitto pittosto usuale) la cosa più sensata da fare è lasciare la macchina lì nei pressi e percorrere una scorciatoia che passa per casa di Gino....no cari topi, non SOTTO casa di Gino ma proprio DENTRO casa di Gino. Sono conscia mentre mi intrufolo a casa sua che non sono invitata e che probabilmente non c'è nessuno ma, nella finzione onirica almeno, mi par cosa sensatissima e anzi giurerei di averlo già fatto un sacco di volte in precedenza. Insomma eccomi lì che, novella Alice, entro a casa di Gino e la percorro tutta con l'intenzione di giungere ad un'altra porta che mi condurrà dritta alla meta (il tribunale?) quando mi imbatto nientepopòdimenochè.....nella sorella di Gino! La poverina però è visibilmente scossa e, guardatala un po' più da vicino, anche un po' ammaccata. Le chiedo che le è successo e lei mi dice che è tornata a casa perchè mentre era al lavoro per sbaglio era caduta dalla finestra del secondo piano. Segue momento di mia concitazione in cui le chiedo 1) se si fosse recata al pronto soccorso (risposta negativa) 2) se avesse informato della cosa i genitori e il fratello (nuovo diniego) e mi domando quale sia l'ospedale più vicino. Mi pare che il sogno si chiuda quando pacatamente decidiamo di chiamare un taxi e di comunicare ai familiari l'accaduto. Devo dire che Alessandra aveva un'aspetto veramente impeccabile per una che era appena volata da una finestra.
Che vorrà dire? Esperti della smorfia napoletana e psicanalisti junghiani vi prego di unire le menti e fare luce sull'arcano...

martedì, gennaio 02, 2007

Memorie di me, puttana triste ovvero 100 colpi di spazzola prima di accorgermi che sono calvo


Cari tutti, buon 2007!!!Il 2006 è ormai alle spalle, e ci siamo addentrati di gran
carriera in questo nuovo anno, foriero di chissà quali nuove
insidie... Il capodanno di solito è tempo di bilanci, ma scarse
sono state le ore decembrine da poter dedicare a una seria
riflessione sui trascorsi dodici mesi... sommariamente, senza
scendere nei dettagli, è stato un anno davvero strano. Tuffi
carpiati e inversioni a U lo hanno contraddistinto, unitamente a
una inaspettata ed equilibrista serenità... ma su un punto credo
di dovermi chiarire le idee, e lo farò insieme a voi. Alla cena
capodannesca si è, il caso di dire, intavolato il discorso di
quanto sesso io abbia fatto, e soprattutto con chi; mi sono
lamentato della scarsità di eventi in tal senso determinanti, ma
poi alla domanda su quante persone io abbia biblicamente
conosciuto nell'arco dell'anno non sono riuscito a diradare le
fitte nebbie della mia memoria. Eccomi quindi a stilare un
succinto elenco, in ordine alfabetico, di quanti hanno avuto il
piacere (spero) di sollazzarsi con me; fermo restando che
l'elenco potrebbe necessitare di ampliamenti qualora mi
sovvengano episodi al momento rimossi. Principiamo, adunque...
Al. : Classe 79. Splendido bronzo di Riace dal volto elegante,
detentore della palma del più bello con cui abbia giaciuto.
Incontrato una sola volta in autunno dopo mesi di insulti via
sms. Degno di un replay ma, ahimè, fidanzato, e soprattutto di
stanza a Cinecittà... troppa fatica.
An. : Poco più grande di me. Infermiere pugliese del Nuovo
Salario, con gli occhi da cerbiattone e lievemente effeminato...
ma dotato di un'inaspettata e sorprendente Virilità. Un solo
incontro pieno di dolcezza, e poi è praticamente sparito in buco
nero. Peccato.
Cr.(mi pare...) : Più piccolo di me. Praticamente rimosso. Non
affascinante, non interessante, non irresistibile, visto una
volta (confesso, la seconda volta a distanza di circa un anno) e
poi accuratamente evitato. Ma ha avuto il pregio di essere il
primo dopo il Crosta... una sorta di Mastro Lindo sessuale, se
vogliamo.
Fi. : Nato nel '78. Redattore meridionale di una casa editrice
cattolica, vive in un collegio, nel quale ha commesso atti
impuri insieme a me, dopo ossequiosi saluti al priore
ottuagenario; è il responsabile del mio ritardo alla finale dei
Mondiali. Piccolo e passionale, ha meritato ben 2 avventurose
visite del qui presente scomunicato nella sua cella monacale;
ma, vistolo zompettare in modo imbarazzante al Mukka, qualsiasi
voglia di reincontrarlo è svanita nel nulla.
Fl. : Maturo ma giovanile cardiochirurgo bisex, irsuto e
piacente. Nei primi cinque minuti del nostro unico incontro mi
ha testato il tasso di ossigenazione del sangue con un
apparecchietto da 1 milione di euro. Appurato che il fumo ancora
non ha avuto ragione dei miei anticorpi, si è prodigato a
curarmi a modo suo; ma, forse per deformazione professionale,
non ha mai smesso di impartire ordini con tono da sala
operatoria ("Garza! Pinze!"). Vive a due passi da me, ma
nonostante i suoi reiterati inviti, protrattisi sino a ieri, non
mi sono mai più concesso alle sue attenzioni.
G.1 : Giovanissimo virgulto picchiatore di Forza Nuova, testa
rasata, sessuomane e feticista dei piedi. Nonostante le
premesse, o forse proprio grazie ad esse, uno dei più
corroboranti passatempi del 2006, protagonista di un'epica
pomiciata nello spogliatoio del Ced, dove l'ho circuito, e di
una successiva visita chez moi. Mai più incontrato dalla
primavera, date incolmabili distanze (Cinecittà again) e
difficoltà logistiche. Attualmente protagonista di chattate ad
alto tasso erotico.
G.2 : 35enne massaggiatore sardo, londinese di adozione,
sbarcato da poco a Roma ai tempi del nostro unico incontro,
anch'esso in primavera. Mi ha sollazzato di aneddoti sulla scena
musicale internazionale, e mostrato cruciali punti dello shiatsu
... al di là di questo, poco altro da ricordare. Troppo odoroso
di aglio e ascetismo, l'ho lasciato libero di portare benefici
ad altri, ma non a me.
M. : Coetaneo bisessuale e napoletano, ex docente di aerobica e
spinning. Un po' fuori forma fisica ma comunque decisamente
apprezzabile, come quasi tutti i napoletani e quasi tutti i
bisessuali. Incontrato in un momento di follia, alle 2 di notte
a piazza Mazzini, e successivamente dopo una serata in compagnia
di A., al quale avevo appena rifilato un due di picche non
esplicito, in uno degli episodi moralmente più bassi della mia
vita sentimentale. Passionale al punto da inseguirmi dentro casa
in un momento di necessaria pausa, attualmente si limita a degli
squilletti adolescenziali sul cellulare, che debitamente
tradotti stanno a significare "sono libero, se hai casa libera
vediamoci".
Pa. : Fascinoso 35enne ex danzatore, napoletano anch'egli,
interessante e simpatico. Si profilava un incontro ricco e
appagante, mi sono ritrovato a fissare il televisore durante
l'atto sessuale, consumato nel letto a baldacchino del b&b di
sua proprietà (location apprezzabile). Decisamente una
delusione, nonché l'ultimo guizzo erotico del 2006.
Pi. : Coetaneo VIP, giornalista televisivo e radiofonico della
scuderia di Sua Pinguedine Giuliano Ferrara. Bisessuale ma
ufficialmente etero, mi ha accolto nel suo ricco appartamento di
scapolo d'oro, ricambiando la mia ospitalità dell'anno
precedente. Antipatico come nei suoi interventi, è ossessionato
dal turpiloquio e dalle scarpe da ginnastica dal forte odore; e
soprattutto, dopo averti trattato come una prostituta del
Trullo, a malapena si accorge che te ne vai. L'unica attrattiva
rimane nel fatto di essere stato nel letto di un VIP e di
poterlo sputtanare a piacimento.
Ma dopotutto sono inguaribilmente romantico... e il ricordo che
resterà di quest'anno saranno soprattutto i baci al chiaro di
luna di giugno, alle 3 di notte al Circo Massimo, con MF (o FM,
non s'è mai capito)... lui, che mai si è concesso alle mie piene
attenzioni, è l'unico che mi abbia fatto palpitare il cuore come
a un'eroina di Barbara Cartland... e ovviamente mi ha rifilato
un benservito grande quanto il Cupolone.
Ed ora la mia Ricerca è a un bivio... perseguire la felicità del
Vero Amore, o continuare a donarmi in giro, per poi potervi
raccontare tutto e riderne insieme? Accetto consigli...intanto, vi auguro un 2007 pieno d'Amore!!!!
Gino G.